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Attacco alla Cgil: perché trasformare una massiccia protesta contro il green pass in una deriva fascista?

Attacco alla Cgil: quando, nel ’77, gli autonomi presero a calci il segretario Luciano Lama

Il giorno dopo, riferendosi a quanto accaduto il mattino del 17 febbraio del 1997, il Corriere della Sera scrisse: “Il segretario della Cgil Luciano Lama si è salvato a stento dall’assalto degli autonomi, mentre tentava di parlare agli studenti che da parecchi giorni occupano la città universitaria. Il camion, trasformato in palco, dal quale il sindacalista ha preso la parola, è stato letteralmente sfasciato e l’autista è uscito dagli incidenti con la testa spaccata e varie ferite”.

Ci riferiamo ad un accadimento ‘storico’, di una gravità eccezionale, specie in quei tempi, che poi decretarono la rottura l’allora Pci, la Cgil, ed i Movimenti studenteschi.

Dunque, semmai quello di sabato scorso nella Capitale ‘fosse veramente stato un attacco diretto al sindacato guidato da Landini’, potremmo intanto parlare di ‘corsi e ricorsi storici’, e di come, a differenza di oltre 40 anni, l’eventuale odio sia emigrato dall’estrema sinistra  all’estrema destra.

Attacco alla Cgil: l’azione ‘solitaria’ di un preciso gruppo di persone nulla ha a che vedere con la protesta contro il green pass

Intendiamoci, è innegabile che – visti i fermi effettuati dalla polizia – tra i principali autori dell’assalto vi fossero ‘anche’ alcuni rappresentanti dell’estrema destra romana. Tanto è che, fra quanti presi e portati ‘dentro’, leggiamo i nomi di Roberto Fiore e di Giuliano Castellino (di Forza Nuova), degli attivisti Pamela Testa, e di Luigi Aronica (ex Nar), così come quelli di Di Biagio e Passaro, quest’ultimo conosciuto per esser stato più volte intervistato dai media, in quanto capo del monumento del gruppo ‘IoApro’.

Dal canto loro però i magistrati hanno deciso di ‘battere’ due piste separate, e questo a differenza di ‘chi vuol ostinarsi a vedere una sola realtà’, deve significare qualcosa. Infatti, oltre a quella oggi ‘politicamente invocata’ da molti rappresentanti partitici (reati contro personalità dello Stato), il pool coordinato dal procuratore capo Michele Prestipino, sta anche valutando il più ‘comune’ (o generico) reato, come quello di ‘istigazione a delinquere’. Infatti altri sei arrestati, non riconducibili a movimenti estremistici, sono stati processati per direttissima per resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e lesioni aggravate (in poche parole: scontri con gli agenti).

Attacco alla Cgil, si rischia di replicare l’errore del G8 di Genova: la mattanza alla Diaz ‘cercando’ i Black Block

Scriviamo questo non per ‘assolvere’ qualcuno o peggio, difendere chi ha palesemente agito per conto di un’egida ‘fascista’, ma per spiegare che è quantomeno folle voler ostinatamente dare ai contestatori di sabato scorso a Roma, un’unica motivazione scatenante, per altro anche ‘ideologica’.

Tutti sanno che sabato tra la folla (per altro numerosissima), vi era una rappresentanza del Paese ‘trasversale’: giovani, donne anziani, e persino famiglie. Questo perché a muovere la contestazione era il green pass e certamente non un preciso fine politico.

Del resto, come abbiamo ricordato in apertura, ‘l’antipatia atavica’ che i movimenti estremistici nutrono nei confronti dei sindacati (le prime Br, seguendo un orribile ‘sistema d’intimidazione’, li ‘gambizzavano’ regolarmente), ha origini ‘storiche’, in parte legate alle ‘puntuali scollature’ che questi ultimi spesso soffrono nei confronti delle ‘masse proletarie’ (termini antico ma ancora attuale). Come dicevamo, l’attacco alla sede della Cgil – opera di un ‘gruppo’ a se stante – non può liquidare la sommossa della piazza contro il green pass, ponendolo erroneamente al centro di un attacco ‘fascista’ alle istituzioni. Rischiamo di commettere altrimenti gli stessi errori del vergognoso G8 di Genova, quando per ‘vendicare’ i bestiali disordini dei Black Block, si consumò la mattanza della ‘scuola Diaz’.       

Attacco alla Cgil, Carlo Freccero: “Ogni manifestazione No Green Pass è volutamente infiltrata”

Infatti, come ha giustamente ricordato stamane il ‘sempre lucido’ Carlo Freccero, intervistato dall’agenzia di stampa AdnKronos, “Il G8 del 2001 si ripete vent’anni dopo. Ogni manifestazione No Green Pass è volutamente infiltrata. Se sostengo il referendum significa che sono a favore della Costituzione e che voglio difenderla da ogni attacco. Con il referendum vogliamo risolvere l’attuale deficit democratico con le armi della democrazia diretta. Però anche manifestare è un diritto, diritto costituzionale. Diritto che ormai ci viene negato nei fatti perché ogni manifestazione No Green Pass è volutamente infiltrata. E, come ci ricorda la celebre la frase di Cossiga, basta infiltrare una manifestazione per screditarla”.

Attacco alla Cgil, Freccero: “Quei video sugli scontro di sabato che inchiodano agenti infiltrati”

Quindi, prosegue Freccero, ”Cito un episodio gravissimo che se fosse provato, getterebbe grave discredito sul rapporto di fiducia tra cittadini ed istituzioni. Sembra che un funzionario di polizia in borghese abbia prima partecipato alle cariche contro la polizia ed abbia poi selvaggiamente aggredito a calci e pugni un inerme manifestante. Queste cose sono sempre successe, ma oggi c’è internet. Immediatamente è partito un appello all’identificazione, che è stata effettuata in tempi brevissimi sulla base delle immagini disponibili. Ometto nome e curriculum per rispetto della privacy e perché manca ancora un riscontro giudiziario. Le denunce penali sono già in corso. C’è un altro grave episodio da chiarire – aggiunge infine – le foto di un manifestante che nei corridoi della Cgil si cambia d’abito per interpretare il ruolo del fascista”.

Attacco alla Cgil, Montesano: “Gravissimo fare di tutta l’erba un ‘fascio’ in una piazza contro il green pass”

Della stessa opinione anche Enrico Montesano, da sempre attento osservatore della situazione politica del Paese: ”Ormai è passata la versione ‘ufficiale’. Il ‘coccodrillo’ per i manifestanti era già bello pronto. Domina sui media una serie di falsità, galoppa su tutte le reti in maniera inesorabile il lavaggio del cervello e la versione già preparata. E’ gravissimo, si sta facendo di tutta l’erba un ‘fascio’  – dice, non perdendo la sua proverbiale ironia – In quella piazza che non ha mai nascosto le sue posizioni anti green pass- c’era gente pacifica, di ogni tipo, donne, mamme, nonne, lavoratori. E questi sarebbero tutti reazionari fascisti? Vogliamo scherzare? La violenza si condanna sempre e comunque – sottoscrive giustamente  l’attore romano – Chi è a favore della violenza è un cretino. Ma qui è evidente che ci sia stata una premeditazione, e si sapeva, era il segreto di Pulcinella”.

Attacco alla Cgil, Montesano: “Conosciamo bene la la strategia della tensione ed i ‘picchiatori di Stato’”

Poi, facendosi serio, Montesano incalza ‘rispolverando’ una frase che da oltre 50 anni assilla l’Italia: “D’altronde la strategia della tensione la conosciamo bene, è un vecchio copione. Aveva avuto successo, hanno detto ‘riproponiamolo’. Un copione recitato bene, e adesso si da la colpa ai no green pass“. Ed anche lui come Freccero, non può fare a meno di denunciare che ”Circolano dei video, io stesso li ho ricevuti da persone che erano lì alla manifestazione, dove si vedono poliziotti in borghese che menavano i manifestanti. Ci sono i video, non ci stiamo inventando niente. C’è uno con la maglietta grigia, che picchia sulla folla. Ho letto una definizione calzante, si chiamano ‘picchiatori di Stato’.

Attacco alla Cgil: “La folla voleva solo protestare pacificamente, e rivendicare il diritto di andare a lavorare senza certificati”

Infine, e qui purtroppo non ha tuti i torti, l’attore punta il dito contro un altro diffuso malcostume: ”Mi spiace solo che i media siano complici di questo disegno, e che avanzino una falsa versione: mi spiace, non è andata così. Nei video c’è una ragazza semi svenuta, c’è una signora che perde sangue dalla nuca. Cosa possono aver fatto queste persone di così sovversivo? La folla voleva solo protestare pacificamente, e rivendicare il diritto di andare a lavorare senza certificati. Un diritto sacrosanto, scritto a caratteri cubitali nella Costituzione. Invece – conclude infine – tanta gente ha subito le cariche inerme“.

Max