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Autonomia, Zaia e Fontana scrivono a Conte: “Non firmiamo una farsa”

Parole pesantissime e clima rovente intorno alla querelle sulla Autonomia: da una parte i governatori, dall’altra il governo Conte. E sembra essere una prova muscolare e di tensioni che si ingarbugliano tra di loro.

I governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia hanno infatti risposto con veemenza all’appello di Conte a Veneto e Lombardia per la richiesta di porre fine a polemiche e insulti nel voler quasi sottolineare ciò che il governo sta compiendo in termini di autonomia differenziata.

Autonomia, Zaia e Fontana scrivono a Conte. Tensione altissima tra le parti

“Ci sentiamo tutti profondamente feriti quando leggiamo le Sue esternazioni, Presidente Conte, soprattutto dopo colloqui diretti durante i quali abbiamo più volte sottolineato che non si chiedono più risorse, ma semplicemente la possibilità di spendere in autonomia quelle che ci sono già assegnate”: questo è nel corpus della missiva inviata a Giuseppe Conte da Fontana e Zaia.

“Vogliamo una autonomia vera, non un pannicello caldo che produrrebbe ulteriori guai”, si evince in una delle parti più nette della missiva. “Nessuno vuole aggredire l’unità nazionale, nessuno vuole secessioni. Lei sa bene quanti e quali Ministri si sono impegnati in questa irresponsabile gara a spararla più grossa”

Aggiornamento ore 5,12

I presidenti di Lombardia e Veneto Attilio Fontana, e Luca Zaia, hanno dunque inviato una lettera carica di determinazione a Conte. Nella missiva si evince come entrambi non firmeranno l’intesa sull’autonomia “se si continua con una farsa“.

“Noi restiamo aperti al dialogo con Lei, Presidente Conte, e pronti a cambiare opinione se il testo delle intese sarà capace di rispondere alle esigenze della vita vera che abbiamo provato a descrivere. Ma se si continua con una farsa, come accaduto finora, è evidente che non firmeremo nulla”.

E ancora, più nel dettaglio: “Al presidente del Consiglio deve essere però chiaro che noi non firmeremo un accordo senza qualità come quello per ora che si sta profilando. Lei si assumerà la responsabilità quindi di aver negato quanto è stato chiesto da referendum, da milioni di elettori veneti e lombardi, da risoluzioni dei consigli regionali approvati all’unanimità”.

Questo è quanto indicano i governatori di Lombardia e Veneto nella lettera indirizzata al capo del governo.

Aggiornamento ore 8.01

 

Per parte nostra vogliamo mantenere fede all’impegno assunto con i nostri cittadini”, garantiscono sempre nella lettera a Conte i due governatori “Presidente Conte, lei ha l’opportunità di scrivere una pagina di storia di questa Repubblica. Se non la scriverà lei, lo farà qualcun altro. Perché la spinta verso l’autonomia e verso la responsabilità nei confronti dei cittadini è ormai inarrestabile”.

Il concetto su cui si poggiano, nella spiegazione, è chiaro. “La nostra autonomia si basa su quanto dice la Costituzione, siamo perfettamente in linea con la legge fondamentale dello Stato, la nostra richiesta di avere competenza rispettivamente su 20 e su 23 materie, si basa su quanto recita l’articolo 116, terzo comma. Chi afferma il contrario, o non conosce la Carta, o vuole evidentemente modificarne il testo vigente: sarebbe bene pertanto che presentasse un disegno di legge costituzionale per modificare di nuovo il titolo quinto. Tertium non datur. Avremmo voluto che il Presidente del Consiglio fosse davvero il garante della Costituzione vigente, denunciando le false notizie diffuse con malizia e cattiva fede da chi evidentemente la Carta l’ha letta soltanto sul Bignami”.

Aggiornamento ore 11.05