BERLUSCONI, SALVINI E MELONI, NASCE IL TRIUMVIRO DEL CENTRODESTRA?

    Non sarà stato certo illuminato dalle influenze forbite di matrice pirandelliana o ’gattopardesca’ ma, visto il contesto – notoriamente intitolato alla qualità dell’arte culinaria – lo sfondo ’appetitoso’ che ha testimoniato questo inedito patto del centrodestra, in quel di Catania, come ha riferito Silvio Berlusconi al termine della cena ’a tre’, rende se non altro idea dell’ispirazione ’popolare’ dell’accordo. “Quella di ieri sera a Catania – ha esordito stamane il Cavaliere – è stata una cena come molte altre che ci sono state in passato, con un clima di grandissima, più che cordialità, affettuosità, alla quale è stato dato il nome della ’cena dell’arancino’, che è una squisitezza siciliana e che quindi è un nome che possiamo tranquillamente approvare. Il centrodestra è sempre stato in corsa, anche se c’è chi specula su eventuali divisioni che non ci sono mai state. Abbiamo un programma su cui mettere una parola definitiva, ma è praticamente accettato da tutti – h tenuto a precisare il leader di Forza Italia – Dopo le elezioni in Sicilia abbiamo già previsto un appuntamento con i leader del centrodestra per scriverne la versione definitiva, che è pragmatica e prevede una realizzazione immediata. Ci sono 14 piccole formazioni che per la prima volta sono venute nel centrodestra e si stanno aggregando in due poli: uno laico e l’altro cattolico. Quindi ci sarà un centrodestra molto forte che sono sicuro non soltanto vincerà le elezioni di domenica in Sicilia, ma anche le prossime politiche”. Poi entrando nel merito delle imminenti elezioni regionali di domenica, Berlusconi ha osservato che “Alla Regione e alla guida del Paese ci vogliono uomini che vengono dall’impresa, dalle professioni, dalla cultura, dal volontariato che nella vita abbiamo avuto successo nel loro lavoro e che per tanto siano apprezzati e stimati da tutti, naturalmente con nel Consiglio dei ministri rappresentanti anche delle nostre forze politiche”. Non ha ancora ’abbassato il freno a mano’ invece Giorgia Meloni la quale, pur condividendo un comune obiettivo, vuol prima capire bene quelli che saranno gli aspetti pratici di questo patto a tre, “L’intesa non è stata raggiunta perché intese così complesse sui destini degli italiani non si raggiungono in un’ora e mezza a cena – ha spiegato la leader di Fdi – Abbiamo convenuto sul contorno di questa alleanza fondata su ’gli italiani prima di tutto’, su una coerenza che dobbiamo dare agli italiani sulle scelte future. Poi bisognerà vedersi per parlare concretamente di come realizzare quel programma. Non abbiamo parlato di ministeri, ministri o spartizioni reali o presunte – ha tenuto a precisare la Meloni – I nomi su queste cose arrivano alla fine, prima si parla di idee, di proposte e di come rilanciare l’Italia. La cena di ieri è un ottimo punto di partenza e credo che la vittoria del centrodestra a Ostia e in Sicilia ci daranno l’ulteriore responsabilità di lavorare in questo senso”.
    M.