BRASILE RICHIEDE ESPULSIONE DI CESARE BATTISTI di Alessia Battistella

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    Martedì 3 marzo, il sito del giornale Estadão ha annunciato, citando fonti giudiziarie, l’espulsione di Cesare Battisti, l’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo. “Siamo stati informati della decisione ma ancora non c’è una data”, ha detto l’avvocato di Battisti, Igor Sant’Anna Tamasauskas citato dal sito. Condannato in contumacia in Italia a due ergastoli per quattro omicidi compiuti durante gli anni di piombo, Battisti fu arrestato nel 2007 a Rio de Janeiro ma l’ex presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva respinse la richiesta di estradizione presentata dall’Italia e, come ultimo atto del suo mandato, gli concesse lo status di rifugiato politico. “Si tratta del caso di un cittadino straniero con una situazione irregolare che, in quanto condannato per crimini nel suo Paese di origine, non ha diritto a rimanere in Brasile” ha affermato la giudice federale di Brasilia, Adverci Rates Mendes de Abreu. “Pertanto annullo l’atto di concessione della residenza di Cesare Battisti in Brasile e chiedo che venga applicato il procedimento di espulsione”. Tuttavia, il governo federale sottolinea la distinzione tra gli istituti di espulsione e quelli di estradizione. L’espulsione, infatti, non contraddice la decisione del presidente della Repubblica di non estradare, visto che non è prevista la consegna del cittadino straniero al suo Paese di origine, potendo essere espulso verso un altro Paese disposto ad accoglierlo. La notizia dell’espulsione è stata accolta dalla personalità politiche italiane come un atto di giustizia, come una vittoria nell’importante battaglia contro il terrorismo. “Lo aspettiamo a braccia aperte” ha scritto su Twitter Giorgia Meloni. “Speriamo che ora Cesare Battisti sconti le sue pene” ha, invece, affermato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri. “La notizia mi coglie di sorpresa” ha commentato Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, ucciso da Battisti nel 1979 in un agguato. “Potrebbe essere l’occasione – ha detto – per riaprire il caso di estradizione e lo faremo immediatamente”. Secondo Torregiani, paralizzato da quando è stato colpito nella sparatoria in cui è morto il padre, bisogna capire per quale ragione viene espulso e che conseguenze ha questo sulla possibilità di estradizione e se Battisti si rifugerà nuovamente in un altro Paese.