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Briatore: “Con i 25mila euro del Mise una discoteca non paga nemmeno l’affitto. Green pass? Vale quello digitale”

Cercando di andar loro incontro, il Mise ha annunciato di aver istituto un fondo da 140 milioni di euro, da destinare ai locali da ballo, attività più di tutte esageratemente danneggiate dalle severe regole seguite all’emergenza sanitaria. Ma come spiega, abbastanza alterato, Flavio Briatore: ”Dare 25mila euro a una discoteca non serve a niente, non ci paghi nemmeno l’affitto. Io non so in Italia che locali ci siano, ma con 25mila euro non ci paghi nemmeno lo stipendio del guardiano“.

Briatore: “Negli altri Paesi hanno pagato il 20% del fatturato di chi è rimasto chiuso”

Ed ecco che, presto detto, in virtù della sua rodata esperienza internazionale, l’imprenditore spiega che ”Negli altri Paesi hanno pagato il 20% del fatturato di chi è rimasto chiuso, se fatturavi 5 milioni te ne davano uno. Da noi con 25mila euro a una discoteca che impiega 80/100 persone, non ci paghi nemmeno due settimane d’affitto. Sono cifre – denuncia l’imprenditore – che non hanno alcun senso logico. Prima Conte e ora Draghi hanno sempre promesso e dato l’elemosina, non hanno mai sostenuto un business chiuso“.

Briatore: “I locali chiusi e tutti a ballare ammassati nelle ville, nei party privati o sulle spiagge”

Ne ha tante da dire Briatore e, ad ascoltarlo, si evince la logica delle sue affermazioni: ”Non si è capito perché le discoteche siano state tenute chiuse, si potevano aprire col green pass o con il tampone, e intanto hanno dato la possibilità alla gente di assembrarsi in spiaggia, in party privati, con ville che si trasformavano in discoteche senza nessun controllo”.

Briatore: “In Italia devi sempre criminalizzare qualcuno, ed è toccato alle discoteche”

Giustamente, denuncia l’imprenditore, ”Questa è una follia. In Italia devi sempre criminalizzare qualcuno e hanno criminalizzato le discoteche. Poi però in spiaggia non c’era nessun distanziamento, quando l’Inter ha vinto il campionato o quando l’Italia ha vinto gli Europei c’erano in ogni città centinaia di migliaia di persone assembrate che si baciavano e si urlavano in faccia”. Insomma, rimarca ancora, “E’ tutto un controsenso, e non c’è alcuna logica: non aprire le discoteche con green pass o con un tampone con codice Qr ha messo in difficoltà migliaia di operatori”.

Briatore: “In Francia sul green pass nessuna tensione. Occhio a quelli cartacei: il 40% è falso”

Altro tema caldo sul quale il manager ha da dire la sua, il certificato verde: “In Francia – testimonia – non vedo alcuna tensione con il Green pass, si sa che è la legge. A Montecarlo, dove abbiamo 5 locali, per entrare in discoteca o al ristorante devi avere la certificazione, sia che sei monegasco che un turista, oppure un tampone con codice Qr, che però deve essere digitale perché – tiene a rimarcare – almeno il 40% di quelli cartacei è falso”. Ad ogni modo, prosegue, ”La stagione sta andando bene. In Francia, in Inghilterra, a Dubai e a Riad. In Sardegna è stata una stagione buona ma molto corta, non abbiamo aperto la discoteca, per cui avevamo il ristorante con il dinner show e abbiamo aperto un Crazy Pizza che è stato un grande successo. Anche a Forte dei Marmi va molto bene. I nostri locali devo dire sono andati molto bene“.

Max