Brunei, lapidazione per i gay: il sultano scrive all’Ue

    Non smette di generare polemiche il codice penale introdotto dal Sultano del Brunei, piccola nazione del sudest asiatico. Dal suo insediamento sul trono, il Sultano ha infatti approvato un codice pensale definito “retrogrado” da più parti del mondo. Il codice in questione prevede infatti la flagellazione per gli omosessuali, ma non solo. È prevista inoltre a pena di morte per lapidazione per l’adulterio, la sodomia, le relazioni sessuali extraconiugali per i musulmani, l’insulto e la diffamazione del profeta Maometto; la flagellazione pubblica per chi abortisce; l’amputazione per furto. Sono previste inoltre pene per chi sottopone i propri figli a pratiche religiose diverse da quella musulmana. 

    Brunei, la lettera del Sultano 

    Leggi che hanno generato diverse polemiche nel mondo, scatenando reazioni anche da personaggi dello spettacolo come Elton John e George Clooney, che hanno preso posizione contro il codice penale approvato dal Sultano, che in queste ore ha inviato una lettera di quattro pagine all’Ue per giustificare le sue leggi, approvate secondo il Sultano per “salvaguardare la sacralità della discendenza familiare e del matrimonio”. Lo stesso Sultano nella missiva ha inoltre ribadito che le leggi saranno di difficile applicazione visto che per essere adottate ci sarà bisogno di “una testimonianza di due uomini di alta statura morale e fede come testimoni”. Il Sultano ha inoltre invitato alla tolleranza, rispetto e comprensione per il Brunei che con queste leggi cerca di mantenere i suoi valori tradizionali. La lettera è stata spedita dopo che la settimana scorsa gli Europarlamentari avevano condannato aspramente il codice penale del Brunei ritenuto “retrogrado”.