CAMILLUCCIA, PORTIERA: SENTIVAMO SPESSO URLA DA CASA FANELLA

     
     
     All’inizio ho pensato fosse caduto dal motorino, quando sono arrivata io quello era già per terra e poi è arrivata l’ambulanza”. È il racconto di Adriana, la portiera dello stabile al civico 23 di via dei Gandolfi, adiacente a quello dove stamattina in una sparatoria è stato ucciso l’imprenditore Silvio Fanella, condannato a nove anni per presunta truffa e ferito un altro uomo, ora in prognosi riservata al Policlinico Agostino Gemelli. La donna, interpellata all’ingresso del cancello, dietro al quale sono in corso i rilievi della Polizia scientifica, dichiara di “conoscere la vittima di vista. Non ci ho mai parlato, sapevo chi era, era ai domiciliari”, e rivela: “Dicono che la donna che era con lui, non so se era la moglie, si mettesse spesso a urlare. Non era la prima volta, insomma”.