Caso metro Roma, a settembre incendio e dieci stazioni chiuse

    Quello della metro di Roma, con la distruzione della scala mobile e i numerosi feriti è, senz’altro, una delle notizie più sconvolgenti di questi ultimi giorni e, come tale, ha fatto il giro di tutti gli organi mediatici. Tra polemiche, accuse e contro accuse, ipotesi e suggestioni, spunta peraltro un significativo lungo excursus di problematiche la intera rete metropolitana della Capitale ha vissuto e patito nel corso del tempo.
    Uno dei più recenti episodi che ha anticipato la sciagura capitata ai russi nella fermata ‘Repubblica’ di questo finale di Ottobre, era capitato ad inizio Settembre quando erano state chiuse ben 10 stazioni della metro A a causa di un incendio in una galleria di servizio. Migliaia i passanti colpiti dal disservizio e a caccia del bus in modo disperato. I pendolari, del tutto nel caos, avevano visto quel giorno la chiusura repentina in entrambe le direzioni delle stazioni che vanno da San Giovanni a Ottaviano, Termini compresa. Lo stop al servizio era avvenuto successivamente alla segnalazione di fumo in galleria: in tal senso erano stati anche allertati i vigili del fuoco. In seguito agli accertamenti era poi saltato fuori che l’incendio, era divampato in una galleria servizi interrata presso via Marsala, alla stazione Termini, proprio all’altezza del passaggio dei cavi elettrici, telefonici e fibra. Di conseguenza erano state quattro le squadre dei pompieri quelle coinvolte per domare le fiamme. Da lì, per pura cautela, la sospensione della linea A da S. Giovanni ed Ottaviano.
    Nello stesso tempo a Termini era stata chiusa anche via Marsala per le ispezioni del caso. Naturale e comprensibile lo stato di tensione, rabbia e frustrazione da parte dei numerosi viaggiatori che avevano sfogato sui social la furia per il disservizio. Non solo, infatti, la metro era chiusa: ma mancavano anche bus sostitutivi. E così, migliaia di persone, lavoratori, pendolari e turisti si erano trovati a aspettare invano sui marciapiedi senza sapere che soluzione intraprendere. Momenti di tensione e agitazione erano stati domati a fatica, mentre simili difficoltà erano state registrare presso la linea tranviaria 3 e 14 per il danno di un cavo elettrico durante dei lavori che ha portato alla creazioni di ingorghi a Porta Maggiore. Atac aveva attivato bus sostitutivi. Ma, certo, nella Capitale, non c’è dunque davvero pace per i mezzi pubblici e i loro fruitori.