Home SPETTACOLI MUSICA Concerti, dallʼ1 luglio biglietto e documento per entrare

Concerti, dallʼ1 luglio biglietto e documento per entrare

Visto che purtroppo nel nostro Paese sembra impossibile debellare l’odiosa speculazione del bagarinaggio (basta vedere la dura presa di posizione di TicktOne nei confronti dell’Agcom rispetto alle vendite di biglietti online), tanto per cambiare anche stavolta saremo noi. Nel senso che, come previsto dall’apposita legge, dal primo luglio entra in vigore il cosiddetto ‘biglietto nominativo‘.

Questo significa che (così come sperimentato in occasione dei recenti concerti di Phil Collins e di Ed Sheeran), che per concerti da oltre 5mila spettatori, bisognerà presentarsi ai cancelli – o tornelli – con biglietto e documento per dimostrare di essere i reali possessori del tagliando. E se ‘malauguratamente’ si dovesse rinunciare ad andare al concerto, l’eventuale ‘cessione’ dello stesso dovrà avvenire attraverso una prassi di documenti fotocopiati che accertino il regolare acquisto da parte di terzi.
Una soluzione come dicevamo ‘caotica‘ che oltre a comportare maggiore tempo di attesa per entrare nel luogo deputato, inevitabilmente finirà per pesare anche sul ‘personale’ addetto ai controlli, prevedendo quindi sin da ora un adeguato ‘rinforzo’ di ‘controllori’, e quindi anche probabili aumenti sul biglietto stesso.

Gli organizzatori: il nominativo aumenterà i problemi

Sono ovviamente scettici, se non proprio pessimisti gli organizzatori dei concerti che, come spiega il presidente di Assomusica, Vincenzo Spera, ci troviamo di fronte a “Un sistema che aumenterà i problemi, senza risolvere quelli vecchi. Siamo contrari a ogni forma di bagarinaggio ma i consumatori devono sapere che con l’introduzione del biglietto nominativo i costi dei ticket aumenteranno, cambiare il nome non sarà una procedura veloce e si creeranno code agli ingressi per i controlli”.
Come ha poi lamentato a ‘Repubblica’ il ‘boss’ di Live Nation Italia, Roberto De Luca,  che su personale richiesta di Ed Sheran lo ha già sperimentato – “Pagare cento persone per un’ora di controlli in più comporta spendere soldi veri. E poi devo velocizzare la costruzione del palco, perché per evitare le code devo aprire le porte, quindi avrò costi superiori anche per quello”.

Ma c’è anche chi non concorda con quanto denunciato dai suoi colleghi. Dal suo profilo Fb infatti, il patron di Barley Arts, Claudio Trotta, palesa opinioni esattamente opposte: “In merito alle svariate facezie che leggo su quotidiani italiani e in rete relativamente a caos, ritardi, code, e varie altre amenità che sarebbero causate dalla esistenza dei biglietti nominali, penso sia giusto che sappiate che l’unica verità è che le code – quando e se le fate – sono generate solo ed unicamente dalla arcaica e ormai assurda pratica di farvi ritirare i biglietti,che comprate spesso in largo anticipo e vi ringraziamo tutti per questo, presso le casse degli spazi dove organizziamo i concerti purtroppo quasi sempre largamente inadeguate (le casse) per l’uso e che peraltro costringono i cassieri a restare per ore in ambienti con temperature insopportabili, in pessimo stato e vecchi”.

Secondo Trotta invece, “Basterebbe consentirvi sempre di stampare a casa o in ufficio o dove volete voi senza alcun costo accessorio i vostri biglietti per evitare tutto questo o ancora meglio passare Subito e senza se e senza ma al biglietto smaterializzato che vi farebbe risparmiare soldi e tempo. Altro che biglietto nominale causa di problemi e costi accessori che in ogni caso se ci sono possono essere largamente assorbiti facendoli pagare anche agli artisti e alle società che vendono i biglietti e non solo al pubblico e ai promoter”.
Non sappiamo con esattezza come finirà, intanto preparate il documento
Max