Confcommercio frena “La crescita italiana rallenta”, Tria “Domani saranno presentati i saldi”

    Secondo recenti stime la crescita economica dell’Italia sta rallentando. Il 2018 potrebbe infatti chiudersi con l’aumento del Pil di 1,1 punti percentuali, mentre nel 2019 con l’1,0 per cento. Dati che arrivano direttamente dalla Confcommercio alla vigilia della presentazione della Nota al Def e che vanno ad abbassare di un decimo di punto le precedenti stime su entrambi gli anni. La propensione ai consumi potrebbe però aumentare dello 0,9 per cento quest’anno e dello 0,8 per cento l’anno prossimo, a condizione che nel 2019 non scattino le clausole di salvaguardia, come ha spiegato il direttore del Centro studi dell’associazione, Mariano Bella. Le previsioni economiche sono state presentate nel convegno “Meno tasse per crescere” dove è atteso il ministro Tria. 
    Le misure previste dal governo giallo-verde, che dovrebbero essere inserite nella prossima legge di bilancio, potrebbero portare – nuovamente secondo le stime di Confcommercio – ad un aumento del deficit 2019 al 2,8% del Pil. Il centro studi dell’associazione calcola 5 miliardi di costo per la revisione della legge Fornero, 5 miliardi per la “mini flat tax”, 5 miliardi per la prima fase di avvio del reddito di cittadinanza e 2,2 miliardi di spesa per interessi aggiuntiva. A questo si deve sommare anche il costo delle spese indifferibili, mentre la pace fiscale, quotata anch’essa 5 miliardi, non impatta sul saldo strutturale.
    “Sull’Iva non si tratta e non si baratta” ha sottolineato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli intervenendo al convegno “Meno tasse per crescere” a cui partecipa anche il ministro dell’economia Giovanni Tria. Lo scambio tra più IVA e meno Irpef, ha spiegato il presidente, equivarrebbe a “tre errori e due autogol”. Tre errori perché più IVA e meno Irpef “non riduce la pressione fiscale complessiva, colpisce i livelli di reddito più bassi, incide sulla domanda interna in una fase di rallentamento della crescita complessiva del paese. Insomma con gli aumenti dell’IVA ci faremo due autogol – ha spiegato Sangalli – a danno della crescita, a danno dell’equità sociale”. Non si fa attendere la risposta del ministro Tria sul taglio delle tasase: “Si parte ora dalle imprese, negli anni successivi affronteremo il problema Irpef”.
    “Sarà una manovra di crescita, non di austerity, ma che non crea dubbi sulla sostenibilità del nostro debito, bisogna continuare nel percorso di riduzione del rapporto debito PIL”. Lo ha sottolineato il ministro dell’economia Tria. “Dobbiamo dare un segno ai mercati finanziari, a coloro che ci prestano i soldi. Stiamo attenti – ha ammonito – perché a volte se uno chiede troppo poi deve pagare interessi maggiori e quello che si guadagna si perde in interessi”.
    Nella prossima manovra ci saranno interventi per affrontare il problema sociale, come il reddito di cittadinanza “per permettere più facilmente le trasformazioni del tessuto produttivo che creano problemi transitori nel tessuto sociale”. Lo ha sottolineato il ministro dell’economia Giovanni Tria spiegando che il disegno del governo “al di là delle etichette va in quella direzione”. “Domani saranno presentati i famosi saldi”. ha annunciato il ministro dell’economia : la Nota di aggiornamento al Def arriverà come previsto domani entro la scadenza ufficiale del 27 settembre. La questione, ha aggiunto, è “come mantenere i conti in ordine e favorire la crescita economica. Questo il programma che si sta mettendo a punto”, ha assicurato nel corso di un convegno a Confcommercio.
    “Ho giurato nell’esclusivo interesse della nazione e non di altri e non ho giurato solo io. Ovviamente ognuno può avere la sua visione, ma in scienza e coscienza, come si dice, bisogna cercare di interpretare bene questo mandato” ha detto Tria. Nonostante quello che si dice sui giornali sono ottimista di fare del mio meglio”, ha aggiunto. “L’obiettivo è quello di un mix di politiche che mostri che si può avere fiducia nell’Italia”.