Consigli per un F10

    malaguti f10 accelerazione
    Ciao Pier, mi presento, mi chiamo Carmine, ho 21 anni e ti scrivo da Mestre (ve). Seguivo Scooter Magazine dal lontano 2004,

    da quando avevo solo 14 anni, e ora vi seguo sempre in internet.
    Ti scrivo perchè ho realizzato finalmente, dopo tanti sacrifici, un F10 2Fast che parteciperà ai campionati di gare d’ accelerazione triveneto.
    Adesso ti descriverò solo i componenti che ho utilizzato per il motore perchè se dobbiamo soffermarci sul telaio e la ciclistica c’ è da scrivere molto..
    Allora con l’ esperienza di anni di lavori, motori fatti e dei vostri consigli preziosi la mia configurazione è la seguente:
     
    MOTORE
    -gruppo termico 2fast 86cc con diagramma di distribuzione originale con scarico traversino allargato di 1mm in più per lato , testa (fatta da me) emisferica con accenno sottoquadro da portare l’ rdc a 18/1 con squish a 0,50 dato che uso benzina speciale aviogas 108 bud.
    -albero 2fast biella 90mm
    -marmitta 2fast per 86
    -accensione stage 6 r/t pvl anticipo 4.5°
    -air box polini big evo
    -collettore d’ aspirazione: motorforce
    -carburatore 28 mikuni ss derivazione yamaha tzr250
    -pacco lamellare power valve pinasco che puo lavorare con carburatori fino 28 con power space 4°+basetta 5mm alza pacco.
     
     TRASMISSIONE
    -Variatore: Polini Ceramic Super Speed Evolution 9 rulli
    -Semipuleggia fissa: Polini Ceramic Air Speed Evolution 2
    -Frizione: Polini Speed Clutch 3G Evolution 
    -Campana: Polini Speed Bell Evolution 2
    -Kit puleggia: Polini Ceramic Speed Drive
    -Molla contrasto: Polini Evolution +30kg
    -Cinghia variatore: in kevlar Polini
    -Rapporto primario: Polini denti dritti.
     
    ALTRO:
    La lavorazione dei carter è stata soggettiva in base alle mie esperienze e non sono state aggiunte componenti di stucco per non togliere volume sotto indicazioni di Massimo Tedeschi. Ho montato degli astucci a rullo nel semicarter originale e nel primo tratto del carter dove ruota l’ albero del secondario per ridurre gli attriti in più ho masso anche i primari polini 15 41 per avere tutti gli ingranaggi a denti dritti.
     
    IMPRESSIONI E DOMANDE:
    Dunque, siamo arrivati alla parte finale della lettera e spero che le domande che vi faro abbiano una risposta esauriente e possa servire per i vostri cari visitatori del sito.
    Attualmente scooter con il kit plug & play dopo un’ accurata taratura e carburazione và veramente molto forte! Si fà fatica a partire e sono arrivato a segnare 6.822sec sui 150 metri tramite fotocellula.
    Ma dato l’ alto livello dei partecipanti nei campionati triveneto accelerazione con questo tempo non arrivi neanche nelle prime 3 posizioni, quindi bisogna lavoraci e affinare un’ altro po!
    Dato che il mio motore come detto e quasi plug & play ho solamente allargato la luce di scarico di 2mm volevo lavorare ulteriormente il gruppo termico dato che è il cuore del motore che si può ancora lavorare, e tirare giù più potenza.
     
    Le mie domande sono:
     
    -Quali fasature ideali sono da usare per un motore per gare di accelerazione??
     
    -Inoltre dato che ho aperto luce scarico in larghezza (2mm) devo ricalcolarmi l’ aria totale del traversino e allargare il foro di scarico esterno della stessa misura?? mi ricorda che funziona cosi giusto??
     
    -Per sentito dire anche la conformazione che condotto che và dalla luce di scarico al foro del diametro esterno può cambiare il carattere del motore e avere varie conformazioni, Bombato (moto cross) o più rettilineo (moto velocità) è tutto vero?? che comportamenti cambierebbero??
     
    -Poi (anche per i lettori meno esperti) il foro esterno dello scarico mi misura 28*30mm mentre il collettore della marmitta è un tondo da 32,5mm cosa mi conviene fare, oppure cosa conviene sempre fare, raccordo??
     
    -Per finire, con la rapportatura che ho supero i 150 metri e sono ancora lungo.
    Avevo pensato di mettere uno spessore tipo “fermo motori originali” sopra lo spinotto del variatore in modo che arrivato a una certa apertura si blocca ex: 130 metri sù 150 inizia il fuori giri. Può funzionare??
     
    Ti ringrazio ancora per la disponibilità.
    Saluti Carmine.
     
    Caro Carmine, innanzitutto ti ringraziamo per la fedeltà con la quale ci segui. Speriamo di potervi dare sempre le migliori indicazioni.
    Non hai sicuramente lesinato nella realizzazione di questo motore e hai sicuramente puntato su materiali particolari e di qualità.
    La prima cosa che posso dirti è che nelle gare di accelerazione la ciclistica conta moltissimo, così come il peso.
    Anche se corri con uno scooter, cerca di abbassarlo il più possibile (per ridurre il momento polare d’inerzia) e di montare un cerchio anteriore ultraleggero, come il Kitaco in alluminio.
    Per il cerchio posteriore, invece, il discorso cambia: il peso del cerchio posteriore è strettamente correlato al tipo di rapporto che tiri (inteso sia di riduzione finale che di variazione), sia alle caratteristiche del motore. Se sei corto, ad esempio, un cerchio pesante può aiutarti con la sua inerzia a prendere qualche centinaio di giri in allungo per far distendere il motore, se questo è stato sviluppato in modo da allungare bene (volume carter pompa, distribuzione, scarico). Visto che sei un po’ lungo, proverei un cerchio leggero.
    A livello di cilindro il 2Fast non ha un gran bisogno di modifiche a livello di larghezza dello scarico e, come 86 cc alesaggio 50 m, uno scarico tondo da 30 mm va anche bene.
    Prova ad allungare il collettore di scarico di 3/5 mm per recuperare in basso e sfruttare meglio il rapporto, ma non inserire una rondella tipo “limitatore” sul mozzo!
    Prima di toccare le fasature di distribuzione, effettua tutte queste prove.
    La conformazione del condotto di scarico, nel tratto di innesto alla marmitta, è estremamente importante. Se si riuscisse a realizzare, su un TPort, la parte superiore piatta come dal lato della canna, si ottiene un certo vantaggio in termini di coppia senza minare l’allungo. Per la marmitta, invece, un leggero gap tra il diametro del collettore e quello del condotto di scarico è sempre di aiuto a meno che non ci sia un’errore in termini di lavaggio del cilindro.
    Se riesci a trovarla, usa una gomma posteriore IRC racing: quella gomma ha una carcassa molto morbida e una mescola ancora più morbida: il vantaggio è che in velocità tende a deformarsi, ad aumentare di diametro e ad allungare il rapporto automaticamente. Se decidessi di realizzare un drag, userei questo tipo di pneumatico.
    I radiali sono troppo rigidi e indeformabili: ottimi in pista, ma meno efficaci nelle gare di accelerazione.