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Covid, Aspettando il Natale: per Speranza “dipenderà da noi”, Sileri lo vede “Libero”, e Di Maio è “preoccupato”

Si avvicina il Natale e, come è giusto che sia, dopo ‘tanto tribolare’ ciascun italiano lo sogna nel segno della tradizione: intorno ad un tavolo imbandito da ‘leccornie’ e, soprattutto, in compagnia di parenti ed amici.

Riusciremo finalmente a coronare quella che da almeno da due anni a questa parte sembra essere soltanto una chimera?

Una speranza, una domanda, girata ai nostri istitutori, consci che, purtroppo – complice questa recrudescenza di contagi –  non stiamo certo attraversando un periodo ‘felice’…

Speranza: “In Europa c’è una fase di peggioramento, al momento manteniamo le regole esistenti”

Infatti fa subito notare il ministro della Salute il quale, prima di sbilanciarsi, mette subito le mani avanti: ”In questo momento manteniamo le regole esistenti. Da diverse settimane in Europa c’è una fase di peggioramento del quadro epidemiologico, era atteso: in autunno e inverno si sta molto al chiuso, c’è maggiore facilità di avere occasioni di contagio rispetto a quelli di altri paesi che stanno decidendo misure robuste”. Tuttavia, aggiunge, “Anche da noi c’è una crescita del contagio che deve portarci ad alzare il livello di attenzione. In questa fase le precauzioni sono decisive. La vera differenza sta nel tasso di vaccinazione: i nostri numeri sono tra i migliori a livello europeo e mondiali. Ad oggi, l’86,75% degli over 12 ha fatto la prima dose, l’84,12% ha completato il ciclo di vaccinazione”.

Speranza: “Come sarà il Natale dipende da noi. Mascherina, distanziamento e richiamo, faranno la differenza”

Dunque, come sarà il ‘nostro’ Natale? “Dipende da noi – replica ancora una volta Speranza – L’indice Rt e l’incidenza che ci saranno tra 10 giorni non sono già decisi, dipendono da noi. I fattori essenziali sono la campagna di vaccinazione – il richiamo è fondamentale – e le modalità comportamentali corrette possiamo evitare le restrizioni. L’indice di contagio tra un mese dipenderà dai nostri comportamenti e dalle vaccinazioni. La stragrande maggioranza degli italiani in questi mesi è stata straordinaria. Il mio messaggio è questo: nelle prossime settimane arriva una curva insidiosa, non possiamo pensare che quello che accade in Germania, Francia o Austria non ci riguardi. Dobbiamo alzare l’attenzione, devono farle le istituzioni ma poi c’è un ruolo determinante delle persone. E’ il momento di usare la mascherina, di avere più cautela nel distanziamento e di fare la dose di richiamo“.

Sileri: “Quasi raggiunta una protezione di comunità, credo che sarà un Natale libero”

Molto più ottimista invece ‘il medico’ e sottosegretario alla Salute, che esordisce subito: ”Che Natale sarà? Sarà un Natale libero”. Sileri tiene infatti a rimarcare che stata “quasi raggiunta una protezione di comunità grazie all’alto tasso di vaccinazione. Certo, aggiunge, “è probabile in futuro la terza dose (da dicembre sarà ià disponibile), anche per gli under 40. Stiamo vivendo la quarta ondata che sta investendo l’Italia in forma meno grave rispetto agli altri paesi europei. Abbiamo una percentuale di vaccinati molto più alta rispetto ad altre nazioni e abbiamo la diagnostica, il green pass si ottiene con la vaccinazione o con il test rapido che consente di scovare contagi sommersi. I numeri continueranno a salire, ma sono bassi i numeri di chi va in ospedale e dei decessi. Essere positivi non significa essere malati”. Infine, sulla terza dose, “Quando farla? C’è l’opzione dopo 6 mesi, non significa che si debba correre dopo 6 mesi ed un giorno. Se si è più giovani, si può anche aspettare un po’ ma va fatta“. Dunque, ribadisce ancora Sileri, “Ci aspetta un Natale libero“.

Di Maio: “Il Natale mi preoccupa se gli esercizi commerciali non stanno a regime, il Green pass era l’unica soluzione…”

Se Sileri (per altro di professione medico-chirurgo ospedaliero), come visto si mostra abbastanza ottimista, non lo sembra affatto invece il ministro degli esteri il quale si dice invece  ”Preoccupato dell’aumento dei contagi”, proprio “in vista del Natale, che non ci possiamo permettere di vivere con gli esercizi commerciali che non stanno a regime“. Del resto, spiega Di Maio, ”Il Green pass era l’unica soluzione che avevamo per evitare di dover chiudere di nuovo le attività economiche e commerciali. Lo dico con molta franchezza, guardate gli altri Stati europei che hanno meno livello vaccinale di noi e stanno inserendo una serie di misure che sono molto più forti delle nostri. Noi faremo tutto quello che serve per lasciare aperto il Paese“.

Max