Da Roma a Ventimiglia: il caso delle associazioni di volontariato che aiutano i migranti ad evadere

    I migranti erano fuggiti da Rocca di Papa. E dalla stazione di Roma Tiburtina (senza aver pagato il biglietto) hanno raggiunto Ventimiglia: sono circa cinquanta migranti, tra loro gli eritrei sbarcati dalla nave Diciotti. Una associazione avrebbe deciso d’aiutare la fuga ed il trasferimento dei migranti senza avvisare nessuno. Così Prefettura, Questura e comuni si sono trovati di fronte all’atto compiuto, e cioè che la sicurezza viene in secondo ordine rispetto al volontariato umanitario.
    Così le famiglie migranti sono state trasferite al Parco Roja di Ventimiglia, ed è strano che si tratti degli stessi migranti che, secondo certe procure, sarebbero stati sequestrati dal ministro dell’Interno. Infatti ci sono anche gli eritrei giunta in Italia a bordo della Diciotti. Il Campo Roja di Ventimiglia è gestito per i migranti dell’associazione umanitaria Baobab, ma al Viminale la cosa non risulterebbe.
    Ad accompagnare i migranti al centro di accoglienza della Croce Rossa è stata la stessa associazione umanitaria Baobab, che ha prelevato gli stranieri nei pressi della stazione Tiburtina di Roma: anche questo all’insaputa del ministero dell’Interno. L’associazione avrebbe deciso il trasferimento senza avvisare nessuno per dimostrare il dissenso verso il ministro Salvini.
    Già la scorsa settimana, fa sapere il responsabile del campo, Insa Moussa Ba Sané, a Ventimiglia erano giunti 14 migranti della nave Diciotti, balzata agli onori della cronaca per il pugno di ferro tra il Governo italiano, che impediva lo sbarco dei migranti a bordo della nave, l’Unione Europea e le associazioni umanitarie che attaccavano il ministro dell’Interno Matteo Salvini (indagato dalla Procura di Agrigento per sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale proprio dei migranti in fuga).
    Il 26 agosto scorso, dopo cinque giorni di trattative, trascorsi sul pattugliatore della guardia costiera ormeggiato nel molo di Levante del porto di Catania, tutti i migranti sono stati fatti sbarcare. I primi a scendere sono stati 12 giovanissimi, presi in consegna da personale della Croce Rossa italiana. Dopo l’identificazione sono stati trasferiti nell’hot-spot di Messina in attesa della successiva distribuzione tra Chiesa italiana, un centinaio, Albania e Irlanda, una ventina ciascuno. Ora ci si augura che le procure indaghino chi trasporta migranti illegalmente per lo Stivale.