Di Battista: ‘’La Lega restituisca il maltolto’’

    La Lega dice che è pronta per la battaglia legale ma non ha ancora una via d’uscita per evitare i sequestri. E intanto scoppia il caso Di Battista. Con l’ex deputato e uomo simbolo del movimento, che dal Guatemala – in connessione con la trasmissione di Lilli Gruber – dice: “La Lega deve restituire i 49 milioni di euro all’ultimo spicciolo, cosa c’entra il processo politico? Se fossi un militante della Lega, chiederei il ritorno di ogni singolo centesimo perché sono i miei soldi”. E mette in guardia: “La Lega si sputtana se ferma la riforma anticorruzione di Bonafede, spero che non lo faccia”. E aggiunge: “Forse Salvini avrà ricevuto una telefonata da Berlusconi …”.

    Tornando alle questioni legali della Lega, in mattinata l’annuncio degli avvocati in base al quale il Carroccio presenterà l’appello in cassazione durante la settimana contro la decisione del Tribunale di Genova per autorizzare il sequestro dei beni del partito fino al somma di 49 milioni di euro. Lo ha affermato uno degli avvocati del partito, l’avvocato Giovanni Ponti. “Presenteremo l’appello entro la settimana”, ha detto Ponti, rispondendo alle domande dei giornalisti, mentre stava entrando nella sede del partito in via Bellerio a Milano.

    Ma al mattino lo stesso Ponti e il suo collega Roberto Zingari hanno incontrato i procuratori di Genova per valutare un’altra opzione: quella di un pagamento dell’intero importo. Possibile opzione, tuttavia, a condizione che il principio stabilito dai giudici sia accettato: la lega deve pagare. Nel pomeriggio i due avvocati erano in via Bellerio in trattative con i leader della Lega. Il Ministro dell’Interno deciderà se accettare o meno l’alternativa ai rapimenti. E per ora sta trattenendo: “Non ho i soldi”. E sui magistrati dice: “Non ho mai avuto intenzione di attaccare la magistratura come un corpo, non ho mai avuto l’intenzione di dire che tutti i magistrati sono politici o non lavorano, ma che c’è un caso in cui un giudice politicizzato mi sembra ovvio”.