Donne vittime di amori violenti nel nuovo romanzo di di Eleonora de Nardis

    ’Sei mia. Un amore violento’ è il nuovo romanzo di Eleonora de Nardis (Bordeaux edizioni), presentato mercoledì presso la libreria Testaccio di Roma, come appare nella foto di Alessandro Lisci, della Target Photo Work In Progress.
    Evidentemente correlato alle cronache quotidiane rispetto ad un grave fenomeno – purtroppo – in grande espansione, sotto forma di diario, il racconto narra la storia di Elisabetta, vittima silenziosa di un rapporto malato con un uomo ogni giorno più violento. Un libro che può aiutare tutti noi a capire le ragioni che così spesso portano le donne ad aspettare anni e anni prima di denunciare, rimanendo prigioniere della loro casa.
    A spiegare l’attualità e la partecipazione emotiva che tali temi determinano nell’impatto sociale, il forte dibattito seguito alla presentazione tra il pubblico presente e i relatori.
    Al termine della lettura dei brani, affidate all’attrice Silvia Gallerano, introdotto e moderato dalla giornalista Chiara Organtini, è seguito il confronto con gli interventi di Matilde D’Errico (ideatrice, autrice e conduttrice di ‘Amore Criminale’ e ‘Sopravvissute’, Rai Tre), Flaminia Bolzan (psicologa e criminologa), Maurizio Quilici (giornalista e presidente ISP), Alessandra Sannella (sociologa).
    “Sono da sempre convinta che la cura di sé, intesa come riscatto di uno spazio personale entro cui comprendere e ricomporre i costrutti della propria identità, sia un’emergenza – e un’esigenza- che nasce sovente dalla volontà di riappropriarsi di una propria identità – ha poi spiegato la scrittrice ripercorrendo la sua opera – Solo attraverso la narrazione del sé è possibile riprendere in mano i fili della propria esistenza, raccoglierne i frantumi e cercare di reinserirli in una cornice di senso compiuto per ritrovare se stessi. Il particolare valore insito nella scrittura del sé risiede proprio in questo: in quel processo di ricerca, di scavo interiore, che non si basa sul puro ri-esperire ma è un rivivere, un riscoprire e un re-interpretare, eventi e azioni del passato, relazioni e affetti per rintracciare, riannodandole, le coordinate storiche ed emotive del percorso esistenziale di ciascuno, in qualsiasi età della vita”. Quindi, entrando nel merito di quest’ultimo libro, la de Nardis (sociologa, giornalista professionista e madre di tre figli), ha commentato: “Era mio desiderio cercare di aiutare chi ha vissuto un dramma che lo ha annientato, fino a fargli credere che tutto fosse perduto. E non avevo altro mezzo a mia disposizione se non la parola e la scrittura. Per questo spero che questo romanzo lo leggano in tanti, anche coloro che si trovano ad affrontare altro genere di sofferenza. Quando il dolore è totalizzante, diventa subdolo, cinico. Ci porta a un investimento esclusivo di tutte le nostre energie, risucchiandole. E invece – ha quindi aggiunto concludendo – si può scegliere di investire in qualcos’altro, si possono rendere le nostre passioni (per la protagonista di “Sei mia” l’arte, la letteratura, l’amore per i figli) il nostro vero rifugio, la nostra strategia di ritorno alla vita. Poi, volevo focalizzare l’ attenzione sul mistero del femminile: risorse, egoismi, solidarietà e una forza incredibile nel rialzarsi che ha sempre del miracoloso.”
    M.