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Dpcm Natale, Conte gela le Regioni: “Nessuna modifica”. Boccia: “Mi stupisce il vostro stupore”

Come spiegato in un precedente articolo, quando era tutto pronto per il video-collegamento che tra poco vedrà il premier Conte argomentare in diretta tv il nuovo Dpcm, e le misure ad esso correlate, le Regioni e le Province autonome hanno redatto una lettera aperta dove, con “rammarico e stupore”, ‘bacchettano’ il governo per non essere state coinvolte sule nuove misure restrittive. Una scelta che, secondo gli scriventi, non ha “consentito l’individuazione delle soluzioni più idonee per contemperare le misure di contenimento del virus e il contesto di relazioni familiari e sociali tipiche delle festività natalizie”.

Immediatamente, affiancato dal ministro per gli Affari regolai, Francesco Boccia, Conte ha trascorso buona parte del pomeriggio confrontandosi con le Regioni sulla questione. Una lunga discussione che non ha minimamente convinto il capo del governo ad apportare ‘correzioni’: tutto resta come già stabilito. 

Boccia: “Sapevate tutto, ne abbiamo discusso per 7 ore insieme e vi stupite?”

Dal canto suo il ministro Boccia, intervento nella questione avrebbe a sua volta ammonito le Regioni affermando: ”Mi stupisce il vostro stupore. Le norme inserite nel decreto legge le conoscevate bene e sono state discusse in due riunioni nell’ultima settimana durate complessivamente 7 ore. Una norma riguarda la necessità di far durare il dpcm più di 30 giorni e sapevate tutti che partendo il 4 dicembre era necessario andare oltre l’epifania. Per far questo era necessaria una norma ordinaria perché la precedente consentiva dpcm al massimo di 30 giorni”. Ed ancora, ha continuato il ministro, “La seconda norma inserita nel decreto è a tutela di tutti. Riguarda la limitazione della circolazione su tutto il territorio nazionale e non solo nelle regioni appartenenti ad una fascia arancione o rossa ed è a tutela di tutti gli italiani e della stessa Costituzione. È corretto pertanto lo strumento del decreto legge. Risulta incomprensibile il vostro stupore per l’utilizzo del decreto anziché del dpcm su questioni abbondantemente conosciute”.

Boccia: “Abbiamo accolto ogni vostra osservazione e sapevate cosa avremmo deciso”

Quindi il ministro per gli Affari regionali ha poi concluso ribadendo che “Abbiamo, come sempre e con il massimo spirito di leale collaborazione, accolto tutte le osservazioni e i suggerimenti arrivati dalle regioni che hanno rafforzato l’impianto del provvedimento. Certo, il provvedimento ha un’impostazione chiara del governo, condivisa anche dagli enti locali, che poggia su due pilastri che abbiamo approfondito e discusso insieme a lungo: la sicurezza sanitaria basata sulla limitazione massima di contatti e assembramenti anche familiari. Sicurezza che è stata costruita con la limitazione oraria alle 22 e con la limitazione della mobilità tra regioni”. Dunque, ha infine spiegato Boccia, ”Fin dalla prima riunione fatta tra governo, regioni, comuni e province di preparazione alla stesura di questo Dpcm vi abbiamo sempre detto con chiarezza che quei due punti per noi erano inamovibili“.

Max