Dubbi da preparatore

    travasi cilindro
    Ciao Pier, mi chiamo Fabio e vi seguo da molto tempo.

    Mi diverto ad elaborare qualsiasi tipo di motore. Per la preparazione dei cilindri ho a disposizione  un manipolo da dentista a 90°, 2 turbine diritte e un dremel. Per ora mi sono solo limitato a riprofilare la luce di scarico in larghezza, e l’ho portata progressivamente alle dimensioni del collettore di scarico in base al tipo di marmitta utilizzato. Ho riprofilato la camicia raccordandola hai carter e ho tolto le bave di fusione dalle luci dei travasi. Non mi sono ancora azzardato a ritoccare la fasatura delle varie luci e soprattutto gli angoli di lancio di esse, in quanto al momento non dispongo delle   conoscenze appropriate per effettuare tali lavorazioni. Sono a conoscenza del time area, ma questo parametro, secondo me, è molto variabile e richiede uno studio più approfondito. Ho fatto anche vari calchi dei condotti interni dei travasi e sono giunto alla conclusione che i vari flussi provenienti dal primario e dal secondario si dovrebbero incrociare al centro del cielo del pistone. Quest’ultimi, per privilegiare la potenza massima, dovrebbero essere inclinati quasi orizzontalmente rispetto al cielo del pistone tanto poi ci pensa la terza luce a compiere un lavaggio ottimale della parte alta del cilindro, e ad indirizzare i flussi provenienti dal primario e dal secondario verso l’alto. Dimenticavo che bisogna anche cercare di indirizzare il primario, in modo tale da non far fuoriuscire gas freschi dallo scarico. Le  cose che ho dedotto sono giuste? Mi puoi dare una linea guida da seguire, per modificare gli angoli di lancio e le fasature? Vorrei sapere cosa si privilegia modificando gli angoli di lanci in varie configurazioni e qualche consiglio in generale da seguire.
     
    Nella tua lettera ci sono molti punti di vista razionali: quando non si sa cosa fare, meglio non fare!
    In linea di massima non esiste una regola aurea per elaborare correttamente un cilindro, intesa in senso di angoli di lancio dei travasi. Se fosse così semplice, i cilindri sarebbero tutti uguali e, invece, le differenze tra i vari gruppi termici sono molteplici anche se poi, alla fine, le prestazioni di quelli meglio realizzati tendono ad avvicinarsi.
    In base alle mie esperienze personali posso dire che il metodo più semplice per ottimizzare il lavaggio in un cilindro è di studiare l’andamento dei flussi ed effettuare le modifiche di conseguenza. Ci sono tante tecniche a tal proposito, ma quella più economica consiste nell’acquistare un olio miscela tracciante, come l’ELF 976 da kart, miscelarlo al 4% e provare il motore per poi andare ad analizzare i segni sul pistone. Ovviamente la finalità è quella ri trovare sul cielo del pistone un disegno a forma di cuore, in cui si veda chiaramente che i lanci tendano a mantenere la carica nel cilindro e a non lasciarla sfuggire dalla luce di scarico.
    Per ottenere questo effetto si cerca di orientare il travaso primario dalla parte opposta a quella dello scarico, ma non si deve andare oltre certi valori al fine di non danneggiare l’andamento del travaso secondario. C’è da dire, comunque, che non è assolutamente vero che i travasi laterali, primario e secondario, debbano lanciare parallelamente al cielo del pistone: una tendenza molto affermata in quest’ultimo periodo suggerisce di orientare i travasi primari leggermente verso l’alto, di alcuni gradi: un famoso cilindro della Honda RS125 attribuito alla moto di Daniel Pedrosa (finito poi nelle mani di tutti…) è stato uno dei capostipiti di questa teoria, riportata anche su alcune realizzazioni scooter. La luce di scarico, a livello di profilo, è molto più semplice: si fa più piatta possibile nella parte alta.
    Per le fasature… diciamo che siamo in un campo minato: i “grandi” preparatori sono sempre prodighi nel consigliare fasature impossibili per mandare fuori strada i giovani apprendisti stregoni: ad esempio, negli scooter, capita di sentire tecnici che consigliano fasi prossime ai 200° per lo scarico e 132° per i travasi! Roba da motori alimentati a disco rotante e non dei monomarcia lamellari!
    Il consiglio è di effettuare più prove possibili, anche sbagliando: solo in questo modo si acquisisce esperienza. Ma dovrai annotarti tutte le modifiche e i cambiamenti che andrai a realizzare: chi tiene tutto a mente è destinato a fare un gran minestrone di idee e a perdere il filo logico e i migliori risultati.