Egitto, presidenziali, Sisi senza rivali

    Non sembrano esserci grossi problemi per Sisi per quanto concerne le elezioni presidenziali in Egitto.
    Il capo dell’agenzia Onu per i diritti umani, Zeid Ra’ad al-Hussein, ha sostenuto che le elezioni egiziane si svolgono in un “diffuso clima di intimidazione”, circostanza negata dal governo che ha spiegato i ritiri con incapacità organizzative e gli arresti con violazioni della legge. Sisi ha promesso di proseguire nel conclamato miglioramento dell’economia e nella lotta al terrorismo. Le elezioni si svolgono con media sotto pressione al punto che l’Egitto è solo al 161/o posto su 180 nella classifica sulla libertà di stampa di Reporter senza frontiere (Rsf).
    Urne aperte in Egitto, per tre giorni al fine di favorire l’affluenza, nel primo e sicuramente decisivo turno delle elezioni presidenziali in cui è già certo che a vincere sarà l’attuale capo di Stato, Abdel Fattah Al Sisi. I seggi hanno aperto alle 9 ora locale e italiana e risultati ufficiali sono previsti al più tardi il 2 aprile. Dopo tre ritiri di candidati più noti e l’arresto o la condanna di due militari che volevano presentarsi alle elezioni, Sisi ha un unico sfidante semi-sconosciuto, Moussa Mostafa, che è stato pure un suo dichiarato sostenitore. Come già nelle elezioni vinte da Sisi nel 2014, anche allora contro un unico sfidante che raccolse solo il 3% dei voti, pure quest’anno l’unico elemento di interesse sarà l’entità dell’affluenza (quattro anni fa fu del 47%).