Esplode la Kluivert-mania

    Edin Dzeko ha portato tutte le prime pagine con quel sinistro al volo fantastico, ma il protagonista non troppo occulto del successo sofferto della Roma a Torino è senza dubbio Justin Kluivert. Ci sono voluti solo pochi minuti – 20 in più di recupero – per ammaliare il pubblico romano: prima ala destra, poi a sinistra, mattatore nell’azione che ha permesso al gruppo Di Francesco di rompere il forte di Walter Mazzarri. Il protetto di Mino Raiola ha incantato la sua prima uscita ufficiale, confezionando in piena autonomia l’azione che ha portato al capolavoro di Dzeko, con una serie di dribbling che hanno scatenato una vera mania di Kluivert. DI FRANCESCO FA IL POMPIERE – “Qui posso diventare un giocatore forte”, ha detto al suo arrivo a Roma, ma Eusebio Di Francesco non vuole che suo figlio bruci troppo le tappe. Non sorprendentemente, dopo il successo di Torino, ha cercato di proteggerlo, quasi nascondendolo: “Deve imparare molte cose, come muoversi meglio tra le righe per sorprendere i suoi avversari. So come è fatta Roma, i social fanno non migliorare i giocatori, peggiorano “. Dobbiamo andare lentamente, quindi, ma il talento è tutto lì da vedere. E non solo per l’invito a Dzeko, reso più meraviglioso dal grande gioco del bosniaco che dalla croce stessa dell’esterno. Dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo, Kluivert ha dato a Pastore la palla di un possibile vantaggio, che è stato apertamente stravolto dall’argentino. Monchi lo ha strappato da AJax al prezzo di chiusura – 17 milioni più 1,5 bonus e una percentuale sulla futura rivendita fino a un massimo di quattro milioni – sfruttando le opportunità di mercato: il ragazzo, in scadenza contratto, non aveva la minima intenzione di rinnovare con Ajax. Si gettò nell’avventura italiana, cercando di lanciarsi e riscattare il flop di suo padre, una meteora che attraversò Milano alla fine degli anni ’90. “Ci teniamo a lui, è stato promosso, ma non permettiamogli di diventare subito un campione”, continua a soffiare Di Francesco in fiamme. Sapendo che a Roma basta una folata di vento per annunciare la tempesta.