Home ATTUALITÀ BREAKING NEWS Farmaci: gli anti-virali scarseggiano. L’Aifa rassicura: ‘Ci stiamo lavorando’

Farmaci: gli anti-virali scarseggiano. L’Aifa rassicura: ‘Ci stiamo lavorando’

Accanto ai ben noti problemi relativi all’esiguità dei posti nelle terapie intensive, il numero dei medici (con circa 2.600 infettati), l’insufficienza dei ventilatori meccanici, e senza stare a rimarcare mascherine, guanti, ecc., si rischia un’altra emergenza, altrettanto grave in seno alla lotta al Covid-19: quella della carenza dei farmaci.

“La grande richiesta ha creato delle carenze”

A lanciare l’allarme non sono i farmacisti ma, addirittura, l’agenzia Italiana del Farmaco la quale, stamane dal suo portale ha avvisato che: “L’improvviso incremento della domanda per i farmaci utilizzati nelle terapie ospedaliere dei pazienti ricoverati a causa dell’epidemia ha generato delle carenze“. L’Aifa spiega anche di esser già corsa ai ripari, avviando una collaborazione con Farmindustria e Assogenerici, alfine di trovare “soluzioni eccezionali ed emergenziali”. Tuttavia, l’azienda tiene  a far sapere che “segue il problema raccordandosi costantemente con le Regioni e le Province autonome, cui tutte le strutture territoriali sono invitate a rapportarsi per la valutazione e l’inoltro ad Aifa di segnali, dando priorità ai casi urgenti di irreperibilità per i quali siano già stati espletati tutti i passaggi previsti con gli aggiudicatari delle gare regionali“.

Il commercio illegale dei farmaci sul web

Dunque, una situazione difficile che rischia di spostare l’attenzione sul commercio via web di farmaci non autorizzati: “In relazione alla presenza di offerte web per farmaci non autorizzati o falsificati – scrive infatti l’Aifa – si segnala che l’acquisto di medicinali con prescrizione attraverso internet non è consentito dalla normativa italiana, ma è soprattutto estremamente pericoloso per la salute“.

Il caso dell’inutile carissimo ‘Arbivol’

In particolare, preoccupa il commercio illegale dell’Umifenovir, uno dei farmaci al momento maggiormente ‘nominati’  per il trattamento del coronavirus. Si tratta di un’antivirale (conosciuto come  Arbivol), che non ha però nessuna rilevanza scientifica, tale dimostrarne l’efficacia, tanto è che sia in Europa che negli Usa,  non ne è stata autorizzato la vendita.  Realizzato all’estero per un periodo nel nostro Paese (previo ricetta medica), è stato addirittura venduto a 640 euro per singola confezione (contenente 120 compresse). Ebbene, questo medicinale, insieme ad altri, compariva in bella vista in un sito poi subito chiuso dalla Gdf, ‘farmacocoronavirus.it’.

I farmacisti ospedalieri: carenza di antiretrovirali

Sempre in relazione agli antivirali, al momento – rivela Simona Creazzola, presidente del ’Sifo’ (Società italiana farmacia ospedaliera –  “attualmente gli ospedali  ne sono carenti, e si riescono a reperire con sempre maggiore difficoltà, i farmaci antiretrovirali per il trattamento del Covid-19 nelle Terapie intensive, ma anche antibiotici e anestetici . Sono sempre più difficili da trovare soprattutto in Lombardia e Veneto, ma anche al Sud – spiega l’esperta all’agenzia di stampa AdnKronos – si segnalano grandi difficoltà di approvvigionamento“.

Allo Spallanzani la situazione è sotto controllo

Dal canto suo, intervistato da Sky Tg24 a proposito della carenza di farmaci, Francesco Vaia (direttore sanitario dello Spallanzani di Roma), ammette che “La situazione è abbastanza sotto controllo. Abbiamo fatto in modo che la nostra farmacia in collegamento diretto con la farmacia regionale e con le aziende sta cercando di approvvigionarsi. Ma il problema c’è. Io stesso ho parlato con alcuni amministratori delegati delle più grandi case farmaceutiche per dire di venire incontro a esigenze dei pazienti, perché abbiamo bisogno che soprattutto i farmaci sperimentali vengano approvvigionati”, tiene a sottolineare Vaia il quale, a proposito dell’impiego sperimentale del farmaco anti-artrite, spiega “abbiamo arruolato una decina di pazienti. Dobbiamo aspettare ancora qualche giorno per i primi risultati che speriamo tutti siano positivi”.

Max