Festa dell’Unità, a sorpresa i numeri sono positivi

    La Festa dell’Unità per il Partito Democratico sembra un esperimento riuscito. Per il segretario Maurizio Martina parlano le cifre. E per il dem di Ravenna, che quest’anno ha ospitato la manifestazione, i numeri sono “tutti di segno più”, a partire da quei 30 quintali di cappelletti consumati (e tutti fatti a mano). Tradotti in visitatori fanno oltre 300 mila, nei partecipanti ai 30 mila dibattiti, e poi un migliaio di volontari, 82 discussioni e 319 tra relatori e moderatori. Ma i dati più interessanti sono i profitti: non c’è ancora la cifra assoluta (forse oggi, forse domani), ma una valutazione è certa: + 30% dei ricavi rispetto alle previsioni e l’anno scorso.

    Nonostante il pessimo risultato elettorale con il Pd alla luce dal punto di vista dei consensi, le Feste dell’Unità in giro per l’Italia sono state affollate. Soprattutto in Emilia Romagna, dove la tradizione della “falce e tortello” – come la storica Anna Tonelli lo ha ribattezzato – si rinnova ogni anno. Naturalmente con luci e ombre. Se il festival regionale emiliano-romagnolo di Casalgrande Villalunga, lo scorso anno ha guadagnato il 4% in più del milione di euro di profitti, a Bologna la Festa, che ha cambiato sede, fino a pochi giorni fa era in rosso per 150 mila euro. E poi ci sono i dati politici: l’irritazione del segretario dem, Maurizio Martina, per l’assenza dei leader alla serata finale. Mancavano Paolo Gentiloni, Marco Minniti, Dario Franceschini. Matteo Renzi ha persino organizzato una controprogrammazione, intervenendo a una festa a Firenze, con la frase chiave: “Ti sbagli chi pensa di essersi sbarazzato di me …”.

    Tornando ai dati, l’anno scorso c’è stato un calo delle vacanze, dopo la scissione di Bersani e della sua famiglia che hanno lasciato la festa per fondare Leu. Una ferita non cicatrizzata. A Ravenna lo stand dove Pierangelo Orselli ei suoi volontari per 40 anni erano soliti friggere pesce per la festa non c’era quest’anno. Pierangelo si è sposato con Leu. Nel 2018, lo stesso numero di Feste dell’Unità, dell’anno precedente, lontano da quelle decine di centinaia di volte d’oro, ma nel trend “Considerando la debacle elettorale, il risultato positivo delle Feste in Emilia Romagna è stato inaspettato, soprattutto in termini di persone, sia visitatori che volontari che sono tornati nelle cucine, mentre si erano allontanati “, ha commentato Paolo Calvano, segretario regionale dem.

    Andrea De Maria, che ha organizzato il National Day, è più che soddisfatto: “C’è stato un grande sforzo da parte di tutti, ma ripagato”. L’apice delle presenze a Ravenna è stato con Josè Mujica, ex presidente agricolo uruguaiano, poi con Matteo Renzi, ex segretario, nel confronto tra Roberto Fico, il presidente della Camera Grillino e Graziano Delrio, poi nel dibattito tra Antonio Costa, il premier portoghese e Paolo Gentiloni, oltre all’affollato evento che ha visto il ritorno di Pierluigi Bersani per alcune ore in dialogo con la “compagnia”. I leader del 5Stelle hanno fatto una somma forfettaria, preferendo evitare le Feste dell’Unità. La Lega invece – che aveva detto di si con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti atteso a Ravenna per un confronto con Matteo Orfini – è sfuggita alla fine per gli attacchi dem alla “Lega Ladrona” sui 49 milioni di restituzioni da restituire.