Filippine, bimba di 7 anni muore per una medusa

    Gaia Trimarchi, 7 anni, ha perso la vita per una medusa. È successo lo scorso 26 luglio nell’isola di Sabitang Laya, nelle Filippine, dove la piccola era in vacanza con i genitori. Era intenta a raccogliere delle conchiglie in acqua, quando ha lanciato improvvisamente un urlo: la mamma ha immediatamente visto i tentacoli della medusa attorcigliati intorno alle braccia ed alle gambe della bimba, che in pochissimo tempo sono diventati viola. Meno di un’ora più tardi è morta.
    Il papà è italiano, la mamma, Manette, è invece originaria proprio di quel Paese e quell’isola doveva essere l’ultima tappa del loro viaggio estivo.
    La piccola Gaia stava facendo il bagno a Barangay Haponan, nella municipalità di Caramoan, provincia di Camarines Sur, e a pungerla sarebbe una cubomedusa, conosciuta come ’vespa di mare’, uno degli esemplari più letali al mondo (il nome scientifico è Chironex fleckeri).
    “Nei mari tropicali ci sono meduse molte pericolose, dalla tossicità elevatissima, in grado di scatenare reazioni violentissime – ha spiegato Antonino Reale, responsabile di Pediatria dell’emergenza dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma – Penso alla Caravella portoghese, molto diffusa in Australia. Si tratta di organismi marini che possono provocare uno choc anafilattico: il paziente andrebbe trattato rapidamente con adrenalina”.
    “Per fortuna queste specie pericolosissime fino ad ora non sono state segnalate nei nostri mari. Diverso è il caso australiano – ha continuato il pediatra – dove si sono registrate nel corso degli anni diverse vittime, tanto che sulle spiagge ci sono i cartelli che segnalano il pericolo Fra le reazioni alle meduse dei nostri mari non sono segnalati casi di mortalità, ma certo l’incontro può essere davvero molto doloroso”.
    Nel caso in cui si venga punti da una di queste specie, “La prima cosa da fare è utilizzare una carta di credito o un coltellino per raschiare via le particelle caustiche rimaste sulla pelle – ha spiegato Reale – Poi è bene lavare accuratamente la parte con acqua dolce o salata. Inutile, invece, l’uso di sabbia calda o di ammoniaca. La sostanza più efficace per le punture di meduse è il cloruro d’alluminio al 5%: ha infatti una doppia azione, vasocostrittrice e antidolorifica. Dunque dopo un contatto ravvicinato un gel al cloruro d’alluminio aiuterà a superare il dolore”, ha concluso.