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Gas: “Arriva il piano risparmio. Gli stoccaggi sono all’80%, il gas russo è stato sforbiciato al 18% del totale”

Indubbiamente il nostro governo sta lavorando alacremente per evitare al Paese ‘brutte sorprese’ in termini di approvvigionamenti di energia e, allo stesso tempo, starebbe ritoccando anche un nuovo piano di interventi economici, per alleviare almeno in parte questi insostenibili rincari.

Gas: “A giorni il piano risparmio. Gli stoccaggi sono all’80%, il gas russo è stato sforbiciato al 18% del totale”

Da Palazzo Chigi giunge tuttavia un cauto ottimismo rispetto al cosiddetto piano di risparmio, che sarebbe prossimo ad essere licenziato entro la prossima settimana. Tuttavia, riferiscono fonti autorevoli interne all’esecutivo, rispetto all’emergenza gas, il Paeserimane in preallerta, non c’è nessun motivo di passare al livello 2, di allarme“. Attualmente infatti “Gli stoccaggi sono all’80%, il gas russo è stato sforbiciato al 18% del totale mentre solo pochi mesi fa eravamo al 40%. L’importante adesso è fare i rigassificatori“.

Gas, non sono ancora maturi i tempi per un intervento, ma “L’esecutivo monitora con attenzione la situazione”

A rendere plausibile il fatto che, riguardo al piano di risparmio bisognerà aspettare almeno fino alla prossima settimana, l’agenda di Palazzo Chigi che, per questa settimana non prevede nessun Consiglio dei ministri. Ad ogni modo, seppure, come ripetono in molti, non è ancora giunto il tempo per impegnarsi in un intervento sul gas, ugualmente “l’esecutivo monitora con attenzione la situazione, pronto a non tirarsi indietro se ce ne sarà bisogno”.

Gas: attualmente l’Italia si trova nel primo dei tre livelli di guardia, non preoccupante

Nel frattempo, come è giusto che faccia, il Paese rimane comunque preallarme, registrando in continuazione ogni minima oscillazione sia riguardo l’entità dello stoccaggio russo ma, soprattutto, in merito ai prezzi. Attualmente, nella scala di valori che caratterizza a situazione, ci troviamo fortunatamente ancora nella fase early warning, vicina a la stessa registrata dall’invasione delle truppe di Mosca in Ucraina. A seguire, qualora le cose dovessero peggiorare, andremmo prima incontro al successivo livello di allarme, ‘alert’, e quindi a quelo di emergenza, ‘emergency’. Fino ai primi due livelli, la situazione è abbastanza sotto controllo: il mercato va avanti, ma i controlli si fanno molto più pressanti e, in caso di ‘emergency ‘, il mercato non sarebbe più in grado di funzionare, facendo così scattare le cosiddette ‘misure straordinarie’, che prevedono l’utilizzo dello stoccaggio (le riserve accumulate), ed il razionamento dei consumi.

Max