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Gattuso-Milan, è addio: i dettagli sul futuro

Gennaro Gattuso Milano 19-5-2019 Stadio San Siro Football Calcio Serie A 2018/2019 Milan - Frosinone Foto Daniele Buffa / Image Sport / Insidefoto

Gattuso lascia la sua casa dopo averla ritrovata 18 mesi fa. È ormai definito infatti l’addio dal Milan dell’allenatore rossonero, che lascia senza polemiche e pochi rimpianti. Un anno e mezzo di battaglie, sempre a muso duro e in prima linea per fare da scudo alla squadra dalle polemiche arrivate negli ultimi mesi. La decisione è ormai stata presa, è maturata nel corso di un incontro tra lo stesso Gattuso e il presidente Gazidis avvenuto lunedì a Casa Milan. Una stretta di mano e un arrivederci: così si è consumato l’addio. Il sogno di Gattuso era allenare il Milan, non lo ha mai nascosto. Lo ha realizzato dopo tanta gavetta e un passaggio per le giovanili rossonere.

Gattuso, nel futuro la Sampdoria?

E’ stato scelto dalla nuova dirigenza per iniziare un ciclo vincente, se mai dovesse aprirsi in tempi brevi Gattuso non lo vivrà da protagonista. Paga l’assenza di trofei e la mancata qualificazione in Champions League. La media punti sorride all’allenatore calabrese, autore di 18 mesi tutto sommato positivi.

Ha sfiorato la vittoria della Coppa Italia dopo la finale dello scorso anno, così come ha mancato di un soffio la qualificazione in Champions al termine della stagione appena conclusa. Risultati che hanno portato alla decisione di un addio consensuale nonostante i due anni di contratto ancora in essere. Il suo futuro non è ancora stato definito, ma come riporta l’esperto di calciomercato Gianluca Di Marzio, nel caso di addio alla Sampdoria di Giampaolo potrebbe aprirsi la pista blucerchiata per Gattuso.

Aggiornamento 7:45

Arrivano conferme nel corso della mattinata sull’addio di Gattuso al Milan, L’ormai ex allenatore rossonero ha infatti rilasciato pochi minuti fa delle dichiarazioni ai microfoni di Repubblica per confermare il divorzio: “Decidere di lasciare la panchina del Milan non è semplice – ha detto Gattuso – Ma è una decisione che dovevo prendere. Non c’è stato un momento preciso in cui l’ho maturata: è stata la somma di questi diciotto mesi da allenatore di una squadra che per me non sarà mai come le altre.

Mesi che ho vissuto con grande passione, mesi indimenticabili. La mia è una scelta sofferta, ma ponderata. Rinuncio a due anni di contratto? Sì, perché la mia storia col Milan non potrà mai essere una questione di soldi”, ha concluso l’allenatore rossonero.