Giuseppe Conte ripone fiducia nella Germania

    Giuseppe Conte, primo ministro italiano, da presidente quasi in ombra, per via della rilevanza mediatica che hanno avuto (e hanno ancora) i due vicepremier Salvini e Di Maio, è passato ad essere un personaggio di spicco, dopo che, insieme a Tria, è riuscito nell’impresa di evitare la procedura d’infrazione da parte di Bruxelles. Giuseppe Conte, insieme al ministro dell’Economia, sono riuscite ad apportare le modifiche ultime alla legge di bilancio per accontentare l’Ue, anche se, la manovra, ha dovuto sopportare tante tribolazioni. Come il passaggio alla Camera ad esempio, il cui voto, fortemente voluto da Giuseppe Conte, ha dovuto sbattere contro il muro delle opposizioni, tanto che l’approvazione definitiva è arrivata proprio al ridosso del capodanno. Tra gli attacchi, c’è chi sostiene che la manovra sia stata scritta dai vertici Ue o adirrittura dalla Germania. Riguardo ad una possibile intromissione da parte del governo tedesco, una smentita arriva direttamente dal nostro premier: “Posso parlare solo bene della Germania e del governo tedesco”. Ha detto Giuseppe Conte intervistato dal settimanale Zeit dando credito a quanto pubblicato dalla stampa italiana, ovvero che nelle estenuanti trattative con Bruxelles la cancelliera Merkel “non si è immischiata” e ha avuto smeplicemente un ruolo da interlocutore. E il ministro delle Finanze Olaf Scholz è stato “assolutamente” prudente nel tavolo sulla manovra, secondo l’opinione del premier. La testimonianza del “modo apprezzabilissimo di negoziare della Germania” è cposì tanta che a termine dell’intervista, Conte confessa di aver preso una scelta non nuova, nei consessi europei, ma interessante dopo una estenuante processo di batti e ribatti tra la giunta leghista-grillina e Merkel. Alla domanda del direttore di Repubblica Giovanni Di Lorenzo a proposito di un episodio, cioè se per via di un ritardo Conte avesse concesso una delega alla cancelliera al Consiglio europeo di metà dicembre, lui si sorprende: “E lei come lo sa?”. Poi ammette: “Sì, è vero. Lo ammetto. Di Merkel ci si può fidare”.