Google Tax, editori pagati dal click – di Martina Ferma

    Il motore di ricerca piu` usato al mondo sta per subire un cambiamento radicale, qualcosa che all’inizio non era stato progettato alla sua creazione. Google Search offre nella sua finestra risultati indicizzati, mettendo in evidenza con l’applicazione ’News’ le notizie riguardanti l’oggetto di ricerca. Ed e`proprio questa sua funzione che negli ultimi tempi e` stata al centro dell’attenzione, in particolare, degli spagnoli. Infatti in Spagna sarà creata una legge sulla proprieta` intellettuale, la “Google Tax”, che entrera` in vigore il 1 gennaio 2015 e che prevede un pagamento, non specificato, per le aziende editoriali per l’utilizzo dei contenuti prodotti da esse. Ma a quanto pare, l’interruzione delle notizie verra` anticipata al 16 dicembre. In realta`, da sempre gli editori o qualunque produttore di notizie puo` decidere di non essere incluso nel servizio delle news, ma con la nuova legge votata dal parlamento spagnolo, il pagamento deve essere preteso dagli editori in caso ci sia la pubblicazione anche di un solo estratto della notizia.

    Pero` l’azienda californiana Mountain View ha sottolineato che non paghera` niente a nessuno, poiche` Google News non vive di pubblicita`, anzi la sua funzione e` quella di fornire un servizio agli editori e agli utenti. Di contro, il Parlamento Ue sta per votare la proposta di dividere le attivita` commerciali da Google e anche l’Inghilterra e la Germania sembra che stiano per proporre una loro Google Tax. Ora tutti si chiederanno quale sara` il prossimo paese ad agire in questo senso, perche` riguarda sia i lettori, che vedranno modificate le loro abitudini di lettura, che non si basano solo su Google ma anche sui social network come Facebook e Twitter, sia i piccoli editori che molto probabilmente scompariranno senza Google News, soprattutto se le Google Tax degli altri paesi prevederanno la clausola dell’irrinunciabilita` da parte degli editori proposta dal parlamento spagnolo.