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I renziani contro Franceschini: “No all’accordo M5S-PD”

Matteo Renzi, senatore del Partito Democratico, durante il voto finale sul dl sblocca cantieri nellaula di Palazzo Madama, Senato della Repubblica, Roma, 6 giugno 2019. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Ancora un capitolo della saga delle contestazioni interne al partito democratico, laddove adesso si crea una nuova frattura tra la componente dei renziani e i seguaci di Dario Franceschini.

Tema della discordia e il controverso e presunto accordo tra i dem e i grillini, una patata bollente che sta agitando le acque interne al PD.

“No all’accordo M5S-Pd”: è ancora caos nei dem tra renziani e i seguaci di Franceschini

Sui social il gruppo di esponenti dem legati alla corrente di Matteo Renzi si schierano contro la proposta dell’ex ministro Franceschini di aprire un dialogo con i Cinquestelle, “perché diversi dalla Lega”.

La base renziana attacca duramente di Dario Franceschini: “No all’accordo M5S-Pd”. E si torna, dunque, con forza e determinazione a parlare del tema caldo e già dibattuto nelle scorse settimane sulle possibili intese i gialloverdi e le tensioni relative che questo porta in seno al PD.

Aggiornamento ore 6,40

Dopo l’intervista al Corriere della Sera dell’ex ministro Dario Franceschini, che ha parlato di un apertura di un dialogo con i Cinquestelle si è aperta una nuova querelle, dunque.

“Da parte di Renzi c’è stata più volte la rivendicazione orgogliosa di aver lasciato che Lega e 5 Stelle facessero il governo“, ha dichiarato Franceschini. “Io credo che quella sia la madre di tutti gli errori. Sì, un grande sbaglio non avere fatto tutto quello che avremmo potuto fare per evitare la saldatura di Lega e 5 Stelle. Pensiamo ai danni che sono stati fatti in questo anno: danni materiali a famiglie, lavoratori, migranti, all’economia italiana e al sistema di valori condivisi del Paese”.

“La strategia dei pop corn – prosegue Franceschini – ha portato la Lega dopo un anno al 35 per cento. Abbiamo buttato un terzo dell’elettorato italiano, quello dei Cinque Stelle, in mano a Salvini”.

Aggiornamento ore 9.05

“È un errore mettere Lega e grillini sullo stesso piano. Io vedo come tutti i limiti enormi dei Cinque Stelle, vedo i toni insopportabili, vedo l’incapacità nell’azione di governo, vedo la disgustosa strumentalizzazione della vicenda di Bibbiano, ma non posso non metterli su due piani diversi. Il reddito di cittadinanza o il no alla Tav sono errori politici ma non sono la stessa cosa del far morire la gente in mare o dell’accendere l’odio, che è ciò che Salvini fa ogni giorno”: sono queste le parole che hanno fatto divampare la polemica all’interno dei dem.

Sui social la componente renziana infatti si è schierata con l’hashtag “senza di me“, contestando Franceschini. E’ fatto risaputo, infatti, che Matteo Renzi sia del tutto un feroce oppositore ad tale accordo, pare accompagnato da una grossa fetta di dem, peraltro.

Dunque mentre il governo scricchiola, anche il PD non vuol essere da meno e si dà battaglia interna. Dopo le polemiche sulla mozione di sfiducia presentata da Maria Elena Boschi contro Salvini sul RussiagateZingaretti ne ha parlato in toni negativi per modi e i tempi –  il partito si frattura alla vigilia della direzione di venerdì anche sul tema grillini.

Nelle ore in cui Salvini lancia il monito al governo e pare voler correre da solo, sono molti a guardare a una ipotesi dem-movimento come realistica. Non i renziani: che sono sul piede di guerra, dunque.

Aggiornamento ore 12.40