IL CAPO DELLA POLIZIA GABRIELLI SPIEGA LA CIRCOLARE IN CUI VIENE DELINEATA LA STRETTA SUI MIGRANTI IRREGOLARI: PIÙ CONTROLLI E RIMPATRI

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    Una misura che ha fatto discutere molto ma che ha dei ragionevoli e fondati motivi d’essere. Premettiamo subito: tolleranza zero sugli stranieri irregolari all’interno del territorio italiano. Lo si apprende da una circolare di due pagine, inviata ieri alle questure, il capo della Polizia Franco Gabrielliha annunciato l’intensificazione dei controlli e delle attività volte all’allontanamento degli stranieri irregolari. Nella circolare viene evidenziata l’importanza di tali attività di controllo e prevenzione “nell’attuale contesto di crisi a fronte di una crescente pressione migratoria e di uno scenario internazionale connotato da instabilità e da minacce che impongono di profondere massimo impegno nelle attività volte a mantenere il territorio ’sotto controllo”. Nella circolare il capo della Polizia specifica che in caso di necessità “potranno essere richiesti anche rinforzi, anche di unità specialistiche” e che sarà la direzione centrale per l’immigrazione e della polizia delle frontiere a curare il coordinamento con le questure “per una pianificazione più specifica di tale attività di controllo straordinaria della presenza straniera in territorio nazionale con riguardo, in particolare, all’assegnazione dei posti nei Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie). Appare necessario – scrive Gabrielli nella circolare – conferire massimo impulso all’attività di rintraccio dei cittadini dei Paesi terzi in posizione irregolare, in particolare attraverso una specifica attività di controllo delle diverse forze di polizia. Sarà necessario, a tal fine, fornire loro specifiche indicazioni affinché, in caso di rintraccio di detti stranieri, assumano diretti contatti con gli Uffici Immigrazione delle Questure territorialmente competenti cui spetta l’avvio delle procedure per l’adozione ei provvedimenti di espulsione. In relazione a detta esigenza – si legge ancora – si ritiene auspicabile procedere a una preventiva pianificazione dei servizi specificatamente mirati al fine di ottimizzare le risorse disponibili nel più ampio contesto delle esigenze operative a livello territoriale”. Piani che non mirano solo a contrastare l’immigraione irregolare, ma anche “allo sfruttamento della manodopera e alle varie forme di criminalità che attingono al circuito della clandestinità”.