Home ATTUALITÀ BREAKING NEWS Il governo ‘trova’ risorse per 350 mld, Conte: “E’ una partita europea”

Il governo ‘trova’ risorse per 350 mld, Conte: “E’ una partita europea”

Come dicevamo, il governo ha varato  il decreto ‘cura-Italia’, con le ultime misure per l’emergenza coronavirus: aiuti per medici, lavoratori, famiglie e imprese; un’iniezione di sostegno all’economia da circa 25 miliardi da impiegare subito.

“Non combattiamo l’alluvione con gli stracci”

Prendendo la parola, il premier Conte ha tenuto ad affermare che si tratta di ”una manovra economica poderosa: non abbiamo pensato e non pensiamo di combattere un’alluvione con gli stracci. Stiamo cercando di costruire una diga per proteggere imprese famiglie lavoratori. Siamo stati i primi a mettere in campo 25 miliardi di denaro fresco a beneficio del sistema economico italiano, attiviamo flussi per 350 miliardi. Vogliamo che l’Europa ci segua su questa strada stato un passaggio importante, abbiamo approvato il decreto legge contenente le misure economiche. Il governo è vicino alle tante imprese, ai commercianti, ai liberi professionisti, alle famiglie, ai nonni, alle mamme, ai papà e ai giovani che stanno facendo tutti enormi sacrifici per il bene comune più alto, la salute pubblica”.

Il maxi decreto cè omposto da 120 articoli che lunedì passerà al vaglio del Cdm. Premesso che, come anticipato da Castelli, nei prossimi 20 giorni seguirà “un nuovo decreto, basato sugli sviluppi della situazione”, vediamo nello specifico cosa dice la bozza.

 Circa 350 miliardi per rimettere in moto il Paese

Sono tante le misure, Certo, spiccano ad esempio i 40 milioni alla Rai, per compensare la ‘temporanea’ sospensione del canone per i cittadini interni alle zone rosse e, ovviamente (ma non sembrerebbe, visto il grosso segui mediatico), quello che stato indicato come il “prevedibile rilevante calo degli introiti pubblicitari”.

Dunque, entrando ‘nel vivo’ della questione, il dl indica un forte stanziamento (si parla di risorse per 350 miliardi), con l’immediato sblocco di 25 miliardi per i medici, i lavoratori, le famiglie, e le imprese. 

Ovviamente Lombardia e Sanità in primo piano

Come è giusto che sia, in cima alle priorità la situazione della Lombardia., per la quale il governo si appresta a varare una serie di misure, a contrasto delle prevedibile debacle economica delle aree interessate dall’emergenza.

Dunque sanità in primo piano: fabbriche per produrre le mascherine, la requisizione di alcuni alberghi, e disponibilità delle cliniche private a disposizione degli ospedali pubblici, la creazione di fabbriche per produrre mascherine.

“Non è il momento delle polemiche”

Come ha tenuto a rimarcare Conte, “la priorità è far lavorare in sicurezza medici, infermieri e tutto il personale sanitario. Siamo strenuamente impegnati per questo – ha sottolineato – ed è l’unica cosa che conta”. Anche perché, ha spiegato il premier rifacendosi alle recenti ‘diatribe’ con la regione Lombardia, “Non è il momento delle polemiche”. Un’affermazione, sottolineata anche dal ministro Francesco Boccia, che ha ‘bacchettato’: “Ora serve senso dello Stato, eppure ci sono avvoltoi che intendono spargere altri virus in un momento così delicato”. 

Gualteri: “Nessuno sarà lasciato solo”

Dal canto suo il ministro Gualtieri, dopo aver spiegato che dagli iniziali 12 mld si è poi deciso di investirne il doppio, ha tenuto a ribadire che “Nessuno sarà lasciato solo”, e che questo decreto “è solo una prima tappa, perché dopo servirà una fortissima spinta, anche da parte dell’Europa, per la ripartenza del Paese”. Qualora poi l’emergenza dovesse protrarsi, ha aggiunto Gualteieri, “le misure assunte per il mese di marzo potranno essere rinnovate per aprile. Il governo mobilita finanziamenti per 350 miliardi, una cifra equivalente” in percentuale del pil ai 550 miliardi della Germania”. 

Scadenza tributarie: chi può farlo paghi…

Riguardo poi la questione delle scadenze tributarie il ministro dell’economia ha detto di contare anche sul senso di responsabilità comune, saranno sì rinviate ma, “chi ha la possibilità paghi”, anche perché sono soldi che verranno poi girati a vantaggio del sistema sanitario. 

C’è ancora margine per lavorarci su

Ma non finisce ovviamene qui, è un ‘work in progress’ anche in virtù dei pareri dell’opposizione, che il governo ha più volte consultato in questi giorni. Probabilmente, prima di approdare lunedì in Cdm, il decreto e le sue misure sono suscettibili a ‘limature’ e discussioni. Più tardi infatti in agenda è previsto il Cdm (preceduto da un ‘pre-consiglio).

In mattinata, sulle scadenze fiscali, già il vice ministro Misiani aveva anticipato che “Tra le misure economiche che saranno varate in mattinata ci sarà quella che riguarda lo stop agli adempimenti fiscali: la sospensione del versamento senza limiti di fatturato per i settori più colpiti, la sospensione per i contribuenti fino a 2 milioni di fatturato, per i versamenti Iva, ritenute contributo di marzo, la disapplicazione delle ritenute d’acconto per i compensi ricevuti a marzo per i professionisti e le imprese con fatturati sotto i 400mila euro“.

Le prime reazioni politiche al maxi decreto

Un decreto che è ancora presto per essere giudicato, in quanto tecnicamente si tratta di una ‘bozza’ tuttavia, accanto a chi plaude, già alcune forze politiche hanno esternato le loro perplessità. 

Se ad esempio il Pd ha parlato di un “primo fondamentale passo”, Italia viva denuncia poca attenzione per i professionisti e gli autonomi. Il governo vorrebbe il sostegno dell’opposizione, in spirito da unità nazionale. Sebbene siano state accettate due sue proposte, la Lega obietta che questo decreto “non risolve veramente le emergenze ma cerca di porvi rimedio senza coraggio. I ritardi sono sintomo di una maggioranza che non dialoga con l’opposizione perché non riesce a dialogare con se stessa”. Secondo invece Forza Italia “Sul fisco, lavoro e famiglie non ci siamo”, dunque, insiste, ”La bozza va migliorata o interverremo in Parlamento”.

Sistema sanitario che come dicevamo, è al centro di questo decreto con 1,15 miliardi in arrivo (soprattutto per assicurare a medici ed infermieri gli straordinari), così come, ed altrettanti anche per la Protezione civile. 

Ad Arcuri e Borelli la reperibilità dei mezzi

Come dicevamo, i prefetti avranno la possibilità di requisire ospedali e diverse strutture per ovviare alla quarantena. Dal canto suo Domenico Arcuri, commissario, si occuperà della carenza delle mascherine e degli apparecchi in uso per la terapia intensiva, impegnandosi se necessario anche  al varo di  apposite linee produttive.

FAMIGLIE – Famiglie che hanno i figli a casa: ecco congedi speciali retribuiti al 50% fino ad un periodo di 15 giorni oppure, in alternativa, arriva il bonus baby sitter da 600 euro, che arrivano invece a 1000 euro sia per i medici, che per i tecnici sanitari.

IMPRESE – Arriverà quindi l’agognato e vitale il sostegno economico alle imprese, sia per quelle costrette a fermarsi, che per quante ancorai attività. 

AZIENDE – Ogni azienda potrà contare sulla cassa integrazione in deroga per un aderta complessiva di 9 settimane.

AUTONOMI – I lavoratori autonomi, tra i quali sono annoverati anche quelli del turismo e dello spettacolo, saranno aiutati da ‘una tantum da 500 euro’. 

MUTUI E ancora. Per quanti in difficoltà economica, lavoratori automi compresi, i mutui saranno sospesi fino a 18 mesi. 

SENZA LAVORO  Attraverso il fondo definito ‘di ultima istanza’, ecco da 200 milioni per quanti nel 2019 avevano guadagnato meno di 10mila euro e che per via del virus ora non possono lavorare. 

CHI HA LAVORATO A MARZO – Quanti a metà marzo hanno continuato a recarsi sul luogo di lavoro potranno contare su un bonus di 100 euro. 

 LEGGE 104 – Si allunga il numero di giorni dei quali poter usufruire dei permessi inerenti la Legge 104. Per marzo ed aprile infatti non più complessivamente 3 giorni, ma 12 giorni con uno stanziamento di 500 milioni di euro’.

Tra le categorie raggiunte dalle misure, anche i postini ed i tassisti. Contemplati inoltre rimborsi per gli spettacoli, e fondi per l’editoria. 

“La nostra è una partita europea”

Quindi il premier ha poi dato una ‘visione più mapia’ alla situazione, spiegando che “E’ una partita europea che va giocata a viso aperto, con spirito di collaborazione, è una strategia condivisa di aiuto e solidarietà vera e effettiva che vogliamo mettere in campo. Confidiamo che tutti gli stati membri ci seguiranno – ha rimarcato – Con questo decreto, forte e deciso nei numeri e nelle misure, non esauriamo il nostro compito in campo economico. Siamo consapevoli che questo decreto non basterà. Il governo oggi risponde presente e risponderà presente anche domani, dovremo ricostruire un tessuto economico intaccato con questa emergenza e lo faremo con un piano di investimenti, lo dovremo promuovere con una rapidità che il nostro paese non ha mai conosciuto”.

“Orgogliosi essere italiani: ce la faremo”

Infine Conte, ancora una volta ha tenuto ad esultare il grande spirito di sacrificio dimorato dagli italiani, “Sono davvero orgoglioso di avere l’onore guidare questa grandiosa comunità in un frangente così complesso e delicato. Tanti italiani sono in trincea, tanti rimangono a casa ma non sono inerti. Possiamo davvero essere orgogliosi di essere italiani, insieme ce la faremo

Max