IL PRESIDENTE MATTARELLA E LE PIÙ ALTE CARICHE DELLO STATO CIVILI E MILITARI ALL’ALTARE DELLA PATRIA PER LA CELEBRAZIONE DEL 4 NOVEMBRE. RENZI: ‘UNA CERIMONIA PIÙ BELLA DEL SOLITO’

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    Stamane, alla presenza dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e delle più alte cariche dello Stato civili e militari,  ha avuto luogo all’Altare della Patriala festa del 4 novembre, Giorno dell’Unita nazionale e Giornata delle Forze Armate. Accompagnato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, dopo aver passato in rassegna il Reparto interforze schierato, il Capo dello Stato ha reso omaggio ai Caduti di tutte le guerre con la tradizionale deposizione di una corona sulla Tomba del ‘Milite Ignoto’, a cui è seguito lo spettacolare passaggio della Pattuglia acrobatica nazionale. Erano presenti alla cerimonia i presidenti del Senato, Pietro Grasso; della Camera, Laura Boldrini; del Consiglio, Matteo Renzi; della Corte costituzionale, Paolo Grossi. Schierata una rappresentanza degli assetti militari di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza che sono stati impiegati nell’ambito delle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto. Nell’ambito della cerimonia, sempre affiancato dal ministro Pinotti e dal capo di stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano, Mattarella ha quindi consegnato le Croci di Cavaliere dell’Ordine militare d’Italia allo Stendardo del primo Reggimento aviazione dell’Esercito ’Antares’ e alla Bandiera di Guerra del primo Reggimento Carabinieri Paracadutisti ’Tuscania’. Nel primo caso l’onorificenza ha voluto premiare i numerosi interventi condotti “nei difficili contesti dei teatri operativi all’estero (Kurdistan, Albania, Somalia, Mozambico, Macedonia, Kosovo, Bosnia, Iraq, Afghanistan), a protezione delle unità nazionali e straniere, partecipando con coraggio a molteplici conflitti a fuoco”. Inoltre i militari del Reggimento “sul suolo patrio si rendevano, altresì, protagonisti di numerose azioni di soccorso in risposta alle calamità naturali occorse, riscuotendo il plauso delle massime autorità politiche e militari”. Al Reggimento Carabinieri paracadutisti, il riconoscimento per il contributo alle “numerose operazioni all’estero per il mantenimento della pace, in aree geografiche caratterizzate da elevata instabilità socio-politica e diffusa violenza”. Situazioni nelle quali hanno dato prova “di altissima professionalità, grande coraggio e totale abnegazione consentendo, in particolare, in territorio iracheno, di garantire importanti interessi nazionali e di mettere in salvo in più occasioni molte persone -civili, diplomatici e appartenenti alle forze di sicurezza alleate- esposte a incombenti e gravi pericoli”. “I successi riscossi nelle attività operative e in quelle di supporto alla popolazione e alle istituzioni locali, quali le libere elezioni politiche del 2005, la ricostruzione delle corti giudiziarie e l’istituzione di una nuova polizia nazionale, venivano incondizionatamente riconosciuti in ambito internazionale – viene ancora ricordato nella motivazione di conferimento dell’onorificenza- e contribuivano a rafforzare il prestigio dell’Arma dei Carabinieri e dell’Italia”. Una bellissima e toccante cerimonia, culminata con il lancio di un paracadutista della Sezione del Reparto attività sportive dell’Esercito, che è atterrato al centro di Piazza Venezia con la bandiera nazionale di circa 250 metri quadrati. A suggellare questo momento, un nuovo sorvolo della Pattuglia acrobatica Nazionale. “Questa è stata più bella del solito, mi è piaciuta di più”, ha affermato il premier Matteo Renzi quando, al termine della cerimonia, si è fermato a salutare alcuni militari rimasti invalidi a seguito di incidenti durante operazioni alle quali hanno preso parte, e scambiando qualche battuta in più con il tenente colonnello Gianfranco Paglia, rimasto ferito alla colonna vertebrale e paralizzato alle gambe durante la missione in Somalia nel 1993.