IMPRENDITORIA – UN NEGOZIANTE SU 10 SI SENTE MINACCIATO DALLA CRIMINALITÀ IL CUI ‘OPERATO’ SIGNIFICA QUASI 27 MLD DI COSTI L’ANNO E LA PERDITA DI 180MILA POSTI DI LAVORO

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    I dati diffusi dalla ricerca condotta da Confcommercio-GfK Eurisko sui fenomeni criminali, presentata oggi in occasione del convegno ‘Legalità mi piace’, desta non poche preoccupazioni: nel 2016 in Italia, un imprenditore su 10 ha ricevuto minacce o intimidazioni con finalità estorsive, segnando un punto in più rispetto allo scorso anno. Una situazione che porta un imprenditore su quattro a constatare un forte senso di sfiducia circa i livelli di sicurezza per la propria attività rispetto all’anno scorso. Una percezione largamente diffusa al nord-est, al sud e, nello specifico, nel settore alimentare. Come stima l’ufficio studi Confcommercio, il costo dell’illegalità per commercio e pubblici esercizi (con notevoli perdite per gli stessi), nel 2016 è stato pari a 26,5 miliardi di euro. E non è tutto: tradotto in termini occupazionali, questo ha significato soprattutto la perdita di ben 180mila posti di lavoro. In particolare, l’abusivismo commerciale è quello che registra le perdite maggiori con 8,1 miliardi di euro, a seguire l’abusivismo nella ristorazione, la contraffazione e il taccheggio. “Le illegalità come estorsioni, rapine, furti, racket, usura e taccheggio non diminuiscono e – denuncia Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio – quest’anno sottraggono alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi 26,5 miliardi di euro di fatturato con la perdita di 180.000 posti di lavoro regolare”. Del resto, come ha tenuto a sottolineare il Presidente della Repubblica in una lettera inviata allo stesso Sangalli: “La legalità rappresenta un principio indispensabile su cui si fonda la vita democratica del Paese e prima infrastruttura fondamentale per lo sviluppo economico e sociale. La legalità – scrive Mattarella – è un bene comune la cui tutela richiede la mobilitazione di tutte le forze disponibili. Servono rigore nel rispetto delle regole e coraggiose reazioni per denunciare ogni violazione e ogni ambigua complicità, oltre a efficaci azioni di prevenzione, contrasto e repressione, anche a difesa di chi reagisce e combatte prevaricazioni e sopraffazioni. Il rifiuto di soggiacere ad arroganze e soprusi è motivo di speranza per una società che non si rassegni a essere schiava dell’illegalità. I protagonisti di questa lotta vanno sostenuti con determinazione. Il contrasto senza quartiere alla criminalità, alla corruzione e agli abusi di ogni genere – aggiunge il Capo dello Stato –  dev’essere accompagnato  da condizioni favorevoli per il progresso economico e sociale, per una sicurezza stabile e duratura, per la tutela degli operatori onesti, dell’ambiente e della salute”.

    M.