Inquirenti Gb: aereo Sinai esploso a causa di una bomba

    Il sito online della BBC riporta che gli inquirenti britannici che stanno indagando sul disastro aereo in Sinai, ritengono che l’airbus russo sia esploso per via di una bomba che si trovava nella stiva del velivolo. Gli investigatori ipotizzano che l’ordigno è stato piazzato all’interno di un bagaglio prima del decollo dell’aereo. Non è stata ancora esclusa la possibilità di un guasto, possibilità che sembra essere sempre più improbabile. Fonti vicine alle indagini citate dal quotidiano russo Kommersant, riferiscono che dalla scatola nera, che registra i parametri di volo, non si riesce a far luce sulle cause del disastro aereo in Sinai. Dalle registrazioni si evince che “tutti i sistemi funzionavano regolarmente” e l’aereo dopo il decollo ha quasi raggiunto l’altezza prestabilita, dopo è avvenuto un evento un evento dopo il quale la registrazione di tutti i parametri si è fermata in un attimo.” Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama crede nella possibilità che sia stata una bomba a far precipitare l’aereo sui cieli del Sinai. Fonti dell’intelligence Usa infatti hanno reso noto che la bomba è stata messa dentro un bagaglio a mano o una valigia, grazie alla complicità di un impiegato dell’aeroporto di Sharm el-Sheik e alla mancanza di controlli nello scalo della località turistica egiziana. Anche David Cameron sostiene che sia più probabile che sia stata una bomba piuttosto che un guasto, a causare il disastro. Tesi sostenuta con forza dopo la chiusura di Downing Street agli aerei britannici in partenza per Sharm el-Sheik. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, invece non si sbilancia e afferma che “la possibilità di una bomba a bordo dell’aereo precipitato nel Sinai è solo una delle supposizioni”, ribadendo che “si sta conducendo un’indagine nella quale non si esclude nessuna ipotesi”. Intanto le misure precauzionali delle compagnie aeree si stanno estendendo da Sharm a tutto il resto dell’Egitto. La Kml ha stabilito che anche per i voli in partenza dal Cairo saranno consentiti solo bagagli a mano. La compagnia low cost Easyjet denuncia in un comunicato che le autorità egiziane hanno bloccato i turisti da Sharm, quando invece sarebbero dovuti essere rimpatriati. Secondo fonti britanniche l’aeroporto di Sharm sarebbe stato sgomberato e i passeggeri rispediti in albergo. Il sito online della BBC riporta che gli inquirenti britannici che stanno indagando sul disastro aereo in Sinai, ritengono che l’airbus russo sia esploso per via di una bomba che si trovava nella stiva del velivolo. Gli investigatori ipotizzano che l’ordigno è stato piazzato all’interno di un bagaglio prima del decollo dell’aereo. Non è stata ancora esclusa la possibilità di un guasto, possibilità che sembra essere sempre più improbabile. Fonti vicine alle indagini citate dal quotidiano russo Kommersant, riferiscono che dalla scatola nera, che registra i parametri di volo, non si riesce a far luce sulle cause del disastro aereo in Sinai. Dalle registrazioni si evince che “tutti i sistemi funzionavano regolarmente” e l’aereo dopo il decollo ha quasi raggiunto l’altezza prestabilita, dopo è avvenuto un evento un evento dopo il quale la registrazione di tutti i parametri si è fermata in un attimo.” Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama crede nella possibilità che sia stata una bomba a far precipitare l’aereo sui cieli del Sinai. Fonti dell’intelligence Usa infatti hanno reso noto che la bomba è stata messa dentro un bagaglio a mano o una valigia, grazie alla complicità di un impiegato dell’aeroporto di Sharm el-Sheik e alla mancanza di controlli nello scalo della località turistica egiziana. Anche David Cameron sostiene che sia più probabile che sia stata una bomba piuttosto che un guasto, a causare il disastro. Tesi sostenuta con forza dopo la chiusura di Downing Street agli aerei britannici in partenza per Sharm el-Sheik. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, invece non si sbilancia e afferma che “la possibilità di una bomba a bordo dell’aereo precipitato nel Sinai è solo una delle supposizioni”, ribadendo che “si sta conducendo un’indagine nella quale non si esclude nessuna ipotesi”. Intanto le misure precauzionali delle compagnie aeree si stanno estendendo da Sharm a tutto il resto dell’Egitto. La Kml ha stabilito che anche per i voli in partenza dal Cairo saranno consentiti solo bagagli a mano. La compagnia low cost Easyjet denuncia in un comunicato che le autorità egiziane hanno bloccato i turisti da Sharm, quando invece sarebbero dovuti essere rimpatriati. Secondo fonti britanniche l’aeroporto di Sharm sarebbe stato sgomberato e i passeggeri rispediti in albergo.

    Giacomo Miele