La paranza dei bambini: da Saviano alla realtà

    La paranza dei
    bambini, il nuovo film di Claudio Giovannesi (Alì ha gli occhi azzurri, Fiore)
    tratto dal crudo romanzo di Roberto Saviano fotografa una realtà tragica nella
    sua concretezza. “Nel gergo camorristico ’paranza’ significa gruppo
    criminale, ma il termine ha origini marinaresche e indica le piccole
    imbarcazioni per la pesca che, in coppia, tirano le reti nei fondali bassi,
    dove si pescano soprattutto pesci piccoli per la frittura di paranza.
    L’espressione ’paranza dei bambini’ indica la batteria di fuoco, ma restituisce
    anche con una certa fedeltà l’immagine di pesci talmente piccoli da poter
    essere cucinati solo fritti: piscitiell’, proprio come questi ragazzini”.

     

    La paranza dei bambini: da Saviano alla realtà. Fotografia
    di un modus operandi criminale diffusissimo

     

    Così Roberto Saviano raccontava alla stampa il titolo del
    suo romanzo La paranza dei bambini, edito da Feltrinelli nel 2016, fenomeno
    letterario di quel periodo, storia di un gruppo di ragazzini intenzionati a
    prendersi Napoli. Un esercito di adolescenti che sfreccia sui motorini e spara
    in aria con pistole semiautomatiche e kalascinkoff per conquistare vie e
    periferie. “I soldi li ha chi se li prende, non chi sta ad aspettare che
    qualcuno glieli dia”. Il libro ora è una pellicola diretta da Claudio
    Giovannesi, che al di là del al Festival di Berlino, vuole arrivare a tutti i
    fruitori. Paranza sono “le barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con
    la luce”. Come nella pesca a strascico, la paranza cattura nella rete persone
    da uccidere. Il film parla di ragazzini pieni di vitalità come pesci, ragazzi
    “ingannati dalla luce”, morti che generano morti. Reale, senza scampo il
    romanzo di Saviano, incline con il film di Claudio Giovannesi, regista quarantenne
    che ha realizzato Alì ha gli occhi azzurri (2012), anche in quel caso
    testimonianza di due adolescenti ma in una periferia romana, Premio speciale
    della Giuria e Premio alla Migliore opera esordiente e secondo al Festival di
    Roma; e di Fiore (2016), la vita complicata narrata da un carcere minorile, in
    gara nella sezione Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes, due Nastri
    d’argento, un David di Donatello e due Ciak d’Oro.