La Roma scarica De Rossi: ‘Me l’aspettavo, non sono scemo’

    De Rossi lascia la Roma. No, la Roma lascia De Rossi. È questo quanto emerso dalla conferenza stampa di addio ai colori giallorossi del centrocampista. A confermare la mancata volontà della società di rinnovare il contratto del capitano della Roma è stato lo stesso amministratore delegato Fienga: “Abbiamo deciso di non rinnovare il contratto da giocatore di De Rossi. Ho parlato a lungo con Daniele, gli ho parlato a lungo della possibilità di averlo nell’organico della società. Personalmente spero ancora che Daniele voglia accogliere l’idea di starmi accanto, perché in questo momento mi avrebbe fatto particolarmente comodo avere affianco uno come lui. Sono convinto che questo tipo di disponibilità Daniele l’accetterà quando vorrà: per lui questa proposta è sempre valida. Mi auguro che quando accoglierà questa proposta riusciremo ad accelerare la realizzazione di obiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere. Ho spiegato che la società non lo poteva più considerare un giocatore, ma una persona pronta e matura per riorganizzare questa società Daniele è dirigente già da un bel pezzo: Daniele è particolarmente pronto ad assumersi questa responsabilità. Per questo l’ho invitato ad aspettare anche la scelta dell’allenatore. Perché è in grado di aiutarmi e magari in grado di sostituirmi”. 
    Dopo il dirigente giallorosso è stato il turno di De Rossi parlare in conferenza stampa per parlare del suo addio voluto dalla società giallorossa: “Cambierei qualcosa della mia carriera alla Roma? Farei delle scelte diverse rispetto ad episodi quotidiani, episodi spiacevoli come cartellini rissi o cose del genere. Ma per quanto riguardo la scelta di rimanere sempre fedele a questa squadra non cambierei nulla. Se avessi la bacchetta magica metterei qualche trofeo in più nella bacheca, ma questo non è possibile. I tifosi hanno dimostrato di tenere sempre a me, E stessa cosa ho fatto io: non li ho mai traditi per andare altrove e cercare di vincere. Ci siamo scelti a vicenda: adesso sarebbe un dramma se uno di noi dicesse il contrario. Il nostro è un grande amore che sono sicuro che continuerà nei prossimi anni anche con vesti diverse. Magari con un panino e una birra intrufolato nel settore ospiti a tifare i miei amici.  Dove andrò in futuro? La scelta di non rinnovare mi è stata comunicata ieri, ma ho 36 anni: se non ti chiamano per mesi per parlare del rinnovo la direzione è quella. Io non ho mai parlato per non creare scompiglio nella squadra”.  

    De Rossi: “Se fossi stato un dirigente bravo avrei rinnovato ad un giocatore come me” 

    Il centrocampista giallorosso ha poi parlato del suo futuro: “Ringrazio l’amministratore delegato dell’offerta. La sensazione che ci fosse grande stima e affetto era palese, ma non c’è stata la possibilità di continuare da calciatore, perché la società è divisa in più settori. Prossima squadra? Mi sento calciatore, mi farei in torto se smettessi ora. Al momento non ho sentito altre squadre, ma valuterò. Avrei preferito scegliere io di smettere? Credo che sarei potuto essere importante per questa squadra, ma qualcuno doveva scegliere. La società ha messo un punto: la distanza crea difficoltà anche di questo genere, spero che migliori in questo in quanto tifoso. Probabilmente se fossi rimasto avrei rimandato sempre il mio addio, questo è il calcio”. 
    Futuro da allenatore? Credo che potrebbe piacermi come ruolo. Non mi piacerebbe fare il dirigente in senso assoluto, anche se qui a Roma avrebbe avuto senso. Spero che Totti prenderà sempre più potere, in modo da raggiungerlo in futuro. Il romanismo è qualcosa di importante, ed è in mani salde. Perché Alessandro e Lorenzo possono portare avanti il romanismo, senza scimmiottare me o Francesco. Come mi immaginavo l’addio? Ho cercato di prepararmi mentalmente, ma sapevo che non sarei stato felice neanche se avessi scelto io. Il distacco non lo voglio, quindi un minimo di differenza di vedute c’è. Non ho rancore verso la dirigenza. Forse me lo immaginavo con me con i cerotti e loro che mi dicevano di rimanere, ma non è stato così. Fienga dice che sono un bravo dirigente? Se lo fossi stato avrei rinnovato il contratto ad un giocatore come me”. 
    In chiusura De Rossi ha parlato del presente della Roma: “La Roma è una squadra forte, che ha futuro. Si dovrà sbagliare il meno possibile, meno di quanto sia stato fatto in passato. Quando ho iniziato a maturare l’idea che non mi avrebbero rinnovato il contratto? È una consapevolezza che è maturata col tempo, sapevamo tutti del mio contratto in scadenza, se non c’è nessun colloquio la scelta è prevedibile. Dopo il 27 maggio ho bisogno di staccare dal calcio. Per la scelta della prossima squadra dovrò interpellare tantissime persone”, ha concluso il capitano giallorosso.