Lavrov, Guaidò, Pompeo, Maduro: caos venezuelano

    Quattro protagonisti per un unico finale ancora tutto da scrivere in questa lunga e tortuosa crisi venezuelana. Da una parte il presidente in carica Maduro, dall’altra il leader della opposizione Guaidò auto proclamatosi leader e voglioso di una ricostruzione del paese; e poi, ognuno col suo partner, da una parte la Russia di Lavrov e dall’altra gli Usa di Pompeo

    Lavrov, Guaidò, Pompeo, Maduro: caos venezuelano. Possibile intervento armato Usa e polemiche russe

    Il leader della opposizione Guaidó ha detto chiaramente di essere disposto a “valutare tutte le opzioni, se necessario”, e tra queste ha fatto capire che c’è anche la possibilità di chiedere un intervento militare. Nelle stesse ore in cui lo stesso Guaidó ha chiesto anche all’Italia di assumere una posizione più netta rivolgendosi al presidente Mattarella senza farsi prendere troppo dalle questioni relative ai dissidi tra i leader delle forze di maggioranza governativa, si è aperto alla possibilità di un supporto armato da parte degli Stati Uniti di Trump. Questa posizione deriva in buona parte pure dalle pressioni che sono generate dalle forze intestine all’opposizione, laddove una leader come Maria Corina Machado ha chiarito come l’articolo 187 della Costituzione permetta tanto per incominciare alla Asamblea Nacional di poter fare espressa richiesta di un aiuto esterno. Un supporto che sarebbe nei fatti la principale arma tramite cui poter spodestare Maduro e le sue forze di resistenza al potere. E nel frattempo, c’è polemica per il ruolo giocato nella caotica giornata del 30 aprile da Leopoldo Lopez, mentore di Guaidó, su cui vertono sospetti di voler riprendere una mediazione col regime come quella fallimentare condotta dall’ex premier spagnolo Zapatero. Nel frattempo,  in seguito al meeting con Pompeo che ha ammesso la fattibilità dell’intervento e ha bollato Maduro come un leader ormai destinato a cadere, il diplomatico russo Lavrov ha dichiarato: “siamo categoricamente contrari all’intervento armato. Può essere autorizzato solo dall’Onu, o in risposta all’aggressione contro uno stato sovrano”. Per poi corroborare: “In base ai miei contatti con i colleghi statunitensi, europei e latinoamericani, non vedo sostenitori di una soluzione bellica imprudente”. Lavrov ha comunque voluto definire “buona e costruttiva la riunione” con il partner Usa, nonostante le dichiarazioni forti di Pompeo, per poi garantire come Putin e Trump “si incontreranno appena avranno la possibilità, e sono convinto che ci sarà l’occasione». Come dire che tocca a loro fare l’accordo finale, per cercare di risolvere la crisi.”