LE SANZIONI ONU CONTRO PYONGYANG ACUISCONO LA RABBIA DI KIM VERSO GLI USA: ‘LA PAGHERETE CARA’

    “Siamo pronti a rispondere con azioni molto più forti affinché gli Usa paghino a caro prezzo il loro violento crimine contro il nostro Paese e il nostro popolo”: è stata la Korean Central News Agecy a diffondere l’ennesima minaccia ‘made in Corea del Nord. Il regime di Pyongyang promette infatti una dura vendetta contro gli Stati Uniti, affinché paghino a “caro prezzo” le nuove sanzioni decise nei suoi confronti dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. Dunque nulla fermerà il percorso del suo programma nucleare: “Se i nemici credono che la Corea del Nord possa essere frenata dalle sanzioni, non è altro che un’illusione. Fintanto che gli Stati Uniti continueranno con la loro politica ostile e il ricatto nucleare, non sposteremo un piede dal nostro cammino verso il rafforzamento della nostra forza nucleare”. Una minaccia che poco sorprende o impressiona gli Usa. Come ha tenuto a ribadire da Manila Rex Tillerson, segretario di Stato americano, “Pyongyang fermi i suoi lanci missilistici come segnale della volontà di riprendere i negoziati sulla denuclearizzazione. Sarebbe questo il miglior segnale che la Corea del Nord possa inviare per mostrare la volontà di dialogo”. Infatti Tillerson ha giustamente evidenziato che se l’Onu ha deciso di inasprire le sanzioni contro la Corea del Nord, è perché ormai la comunità internazionale è consapevole della minaccia balistica di Pyongyang, e dunque l’obiettivo prioritario è quello di denuclearizzare la penisola coreana. Urgenza condivisa anche dai ‘colleghi’ di Tillerson (il russo Serguei Lavrov, ed il cinese Wang Yi), i quali si sono dichiarati concordi sulla linea dura da intraprendere nei confronti della minaccia nucleare nordcoreana. Del resto ogni tentativo di mediazione è stato vano: recentemente Pyongyang ha rifiutato anche la proposta di Seul per una soluzione pacifica alle tensioni nella penisola, espressa da un breve incontro avuto tra i due ministri degli Esteri. Ieri intanto Trump ha avuto un colloquio telefonico con la presidente sudcoreana Moon Jae, dove hanno condiviso la convinzione la questione nucleare della penisola coreana è una “grave e crescente minaccia diretta agli Stati Uniti, alla Corea del Sud e al Giappone, come alla maggior parte dei Paesi del mondo”. Come ha tenuto a sottolineare via Twitter il presidente Usa al termine della telefonata: “Appena terminata la telefonata con il presidente Moon. Molto felice e impressionato del voto delle Nazioni Unite 15-0 sulle sanzioni della Corea del Nord”.
    M.