Legge di bilancio: ecco le 35 misure inviata a Bruxelles

    E’ arrivata, dopo tanta attesa, tante polemiche e contestazioni, attese e ambizioni, discussioni e analisi di esperti e, ovviamente, le immancabili e in qualche modo preventivabili possibili tensioni tra le parti, la approvazione della Legge di Bilancio da parte del governo cinque stelle.
    Dalle nuove soglie delle pensioni alla tanto dibattuta questione del reddito di cittadinanza, sono tanti i punti focali su cui l’attenzione di tutte le componenti (partiti, cittadini, organi internazionali, media) si concentrano.
    Per la quota pensione si parte da quattro finestre utili per raggiungere la classica quota 100 per la pensione anticipata. C’è poi il taglio degli assegni d’oro sopra i 4.500 euro, e la manovra relativa alle pensioni di cittadinanza differenziate per i proprietari di immobili, passando per il pressing fiscale per banche e assicurazioni, e ovviamente l’ecobonus e il miliardo per Genova. Queste alcune delle componenti della manovra da 37 miliardi approvata dal Consiglio dei ministri e trasmessa a Bruxelles.
    Il governo ha inviato alla Commissione europea il Documento programmatico di bilancio che conferma l’obiettivo di deficit programmatico al 2,4% nel 2019 e il rinvio del pareggio di bilancio oltre il 2021.
    Uno dei privi provvedimenti è la sospensione dell’aumento dell’Iva. Si tratta di uno stop delle accise per tre anni e dell’aumento dell’Iva precedentemente indicato per il 2019. Poi, chiaramente, molte attenzioni sono state riservate alla cosiddetta pace fiscale. Con essa i cittadini potranno presentare la dichiarazione integrativa con alcune indicazioni: non si può dichiarare più di un terzo dell’imponibile rispetto all’anno precedente entro i 100.000 euro all’anno per gli ultimi periodi di imposta fino a quello dichiarato entro il 31 ottobre del 2017. Agli importi fatti emergere si applicherà un’imposta unica al 20%. Previsto un inasprimento delle sanzioni per gli evasori fino all’arresto.
    Per coloro che hanno ottenuto la rottamazione bis è prevista una rottamazione ter, a patto di aver versato almeno una rata: in questo modo si potrà ridiscutere la possibilità il proprio debito con il fisco (concernente il periodo tra il 2000 e il 2017) attraverso manovre come l’esclusione dal pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora, la rateizzare il pagamento in massimo 10 rate consecutive di pari importo in 5 anni con un interesse ridotto del 2% l’anno e infine la compensazione dei debiti con il fisco con i crediti nei confronti della Pa.
    E’ prevista altresì la cancellazione automatica di tutti i debiti con il fisco fino a 1.000 euro relativi al periodo che va dal 2000 al 2010 e, ancora, una agevolazione delle controversie tra i contribuenti e il fisco: nello specifico riguarda i carichi affidati all’agente della riscossione a titolo di risorse proprie dell’Unione europea, aperture tributarie nei confronti dell’Agenzia delle entrate, atti del procedimento di accertamento e procedimenti verbali di contestazione, oltre alle imposte di consumo.
    Indicazioni anche per l’obbligo di fatturazione elettronica dal primo gennaio 2019, e semplificazioni per le fatture con l’obbligo di registrazione progressiva degli acquisti. Il pagamento dell’Iva slitterà al momento in cui la fattura viene incassata. C’è anche un altro obbligo: la trasmissione telematica dei corrispettivi. Via all’obbligo di tenuta dei registri e conservazione delle fatture e degli scontrini.