Home BENESSERE Leucemia acuta prevalentemente mieloide: la malattia di Sinisa Mihajlovic

Leucemia acuta prevalentemente mieloide: la malattia di Sinisa Mihajlovic

Dopo l’annuncio e la conferenza stampa in cui l’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic ha confessato di avere il cancro, è arrivato il comunicato degli esami che hanno attestato la tipologia di tumore che ha attaccato il serbo: si tratta di leucemia acuta, prevalentemente mieloide, ed il tecnico inizierà subito il trattamento a base di chemio.

Leucemia acuta prevalentemente mieloide: cause, sintomi, diagnosi, terapia, prevenzione

La leucemia mieloide acuta (LMA) è un tumore del midollo osseo che ha un decorso veloce. Come attestato dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), in Italia si stimano circa 2000 casi nuovi all’anno di questa malattia, in maggioranza per soggetti maschi.

I fattori di rischio per contrarre la malattia sono diversi: il fumo di sigaretta in primis, ma anche l’esposizione a sostanze chimiche come il benzene e il trattamento con alcuni particolari farmaci oncologici.

Il rischio aumenta inoltre in concomitanza di altre malattie, perlopiù genetiche come l’anemia di Fanconi, la sindrome di Bloom, l’atassia-telangiectasia ed altre.

I sintomi della Leucemia mieloide acuta sono precoci ed è facile diagnosticare la malattia dopo poco tempo dalla comparsa. Fra essi ci sono stanchezza, perdita di appetito, sudorazione notturna e febbre.

Altri sintomi frequenti sono dolori muscolari e osteo-articolari diffusi, senso di malessere generale e perdita di peso, e in caso di diffusione ad altri organi, ingrossamento di milza, fegato e linfonodi.

La terapia dipende dalle peculiarità della malattia e le caratteristiche del paziente, ma generalmente quella più adottata è la chemio.

La scelta di fare il trapianto di midollo dipende dall’età del paziente, dalle caratteristiche della malattia, dai fattori prognostici e dalla disponibilità di un donatore. Le cellule staminali possono essere prelevate dal sangue o dal midollo osseo dello stesso paziente (trapianto autologo) o di un donatore (trapianto allogenico) o possono derivare dal sangue del cordone ombelicale.