Libia, 147 richiedenti asilo a Pratica di Mare

     Caos sempre più grande intorno alla Libia con 147 richiedenti asilo presso l’aeroporto romano di Pratica di Mare, dopo che nella giornata di ieri era stato anche Papa Francesco durante il Regina Coeli in Piazza San Pietro a chiedere un intervento verso i più deboli che sono impegolati nella crisi libica.

    Libia, 147 richiedenti asilo a Pratica di Mare. Anche il Papa chiede interventi solleciti 

    La situazione relativa agli immigrati della Libia che stanno per chiedere asilo è talmente complicata e tesa che interverrà anche il ministro Salvini. Il vice premier infatti si recherà all’aeroporto di Pratica di Mare di Roma, per accogliere i 147 richiedenti asilo provenienti da Misurata, in Libia, e che sono in procinto di arrivare nel territorio italiano tramite un corridoio umanitario proprio favorito dall’Italia a seguito del complicarsi ulteriore dei contrasti bellici all’interno dei confini della Libia stessa. Tutto questo arriva a distanza di poche ore dall’intervento accorato di Papa Francesco il quale, durante il Regina Coeli in Piazza San Pietro ha chiesto chiaramente un intervento a favore delle persone più deboli che si trovano immischiate nelle gravi vicende della crisi bellica in Libia. “La situazione dei profughi in Libia è resa ancora più pericolosa dal conflitto in corso. Faccio appello perché specialmente le donne, i bambini e i malati possano essere al più presto evacuati attraverso corridoi umanitari”: con queste parole ha espresso la propria opinione nel merito il Pontefice. Ad oggi, la situazione relativa a morti e feriti in Libia è decisamente grave e in continua crescita. Stando ai dati più recenti che arrivano nel merito e che sono stati snocciolati dall’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) si parla di 300 morti in Libia a fronte degli scontri, dei quali 90 bambini e 100 donne.  Quanto invece agli sfollati, in base ai dati dell’Amsi, si parla addirittura di oltre 40 mila persone: di cui il 50% donne e il 25% minorenni. Altri dati ad allarmare, poi: diversi medici libici comunicano come nei prossimi giorni saranno necessarie ben 45 operazioni chirurgiche per altrettante donne e minorenni in grave difficoltà, da un chirurgo francese presso l’ospedale di Bengasi.