Libia, ultimatum Ue. E Salvini gela la Francia

    Sale la tensione in Libia e la Ue dirama un ultimatum per la cessazione delle ostilità. Intanto Salvini critica la Francia con asprezza e veemenza. “Qualcuno gioca alla guerra”, dice il vice premier Matteo Salvini, che poi corrobora con determinazione. “C’è chi ha interesse a destabilizzare area.”, prosegue. E in molti indicano nella Francia il suo bersaglio.

    Libia, ultimatum Ue. E Salvini gela la Francia. Cessare immediatamente tutte le operazioni militari

    L’Unione Europea è perentoria nella sua scelta di campo, quantomeno doverosa, per la questione legata alla Libia e agli scontri che stanno terrorizzando e elettrizzando il paese e non solo. “Cessare immediatamente tutte le operazioni militari“, dice l’Europa, mentre sulla Libia entra (usando un termine calcistico) a gambe unite il ministro dell’interno Salvini che critica la Francia, appunto. “Qualcuno sta giocando alla guerra”. Dall’opposizione piovono critiche, però: come quelle dell’ex ministro Pd Minniti: “Il governo italiano si è mosso come un elefante in cristalleria. Italia è rimasta isolata”. Nello stesso tempo, come detto, al voce istituzionale e altisonante del capo della politica estera dell’Ue, Federica Mogherini. “L’attacco militare lanciato dall’LNA a Tripoli e la conseguente escalation all’interno e intorno alla capitale stanno mettendo in pericolo i civili, compresi i migranti e i rifugiati, e sconvolgendo il processo politico guidato dall’ONU, con il rischio di gravi conseguenze per la Libia e per l’intera regione, compresa la minaccia terroristica”. Da questo punto di vista la posizione dell’Europa è chiara. “L’Unione europea e i suoi Stati membri invitano tutte le parti a cessare immediatamente tutte le operazioni militari. Lna e tutte le forze che si sono trasferite a Tripoli o nelle sue vicinanze devono ritirarsi e le tregue umanitarie richieste dall’ONU devono essere ascoltate. L’Unione europea ricorda alle parti in questo scontro che devono rispettare il diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale, e che coloro che lo violano saranno ritenuti responsabili”. 
    La durezza delle parole di Salvini, intanto, rappresentano una sorta di termometro relativo al modo in cui il governo italiano vive il tema Libia. “Io personalmente con altri colleghi stiamo cercando di puntare alla pace e al dialogo parlando con tutti. Qualcuno temo, per interessi economici e per egoismi nazionali, stia giocando alla guerra che è un gioco molto molto pericoloso”. Si esprime così, senza troppi giri di parole Salvini, al Giornale Radio Rai laddove nel momento in cui gli viene chiesto se stesse riferendosi alla Francia, il vice premier replica: “Mi sembra evidente che chi ha interesse a destabilizzare l’area e l’ha già fatto negli anni passati per interessi economici e non per i diritti umani sia chiaramente oltreconfine”.