LiciaCube, il satellite che studia gli asteroidi

    Lo hanno ribattezzato “smallsat”, è un minuscolo satellite italiano grosso quanto una scatola di scarpe quello che prenderà parte da vicino a uno scontro spaziale, alla distanza più grande mai coperta da una missione del nostro Paese. La missione, denominata Dart (Double Asteroid Redirection Test) è stata eletta dalla Nasa e stima che il satellite LiciaCube (Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids) dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) sia inviato nello spazio profondo dove dovrà raccogliere dati sullo scontro tra una sonda la doppia meteora Didymos. A realizzare il satellite sarà l’azienda Argotec di Torino. Il lancio di LiciaCube è in programma per il 2021 e cercherà di dare il primo avvio verso un nuovo sistema di difesa planetaria, ovvero testerà la capacità di far cambiar rotta ad un oggetto celeste. La sonda si scontrerà con l’asteroide più piccolo mentre questo viaggerà a circa 21.000 chilometri orari, alla distanza di più 10 milioni di chilometri dalla Terra. Dopo un percorso che durerà 16 mesi insieme alla sonda Dart, il satellite italiano si staccherà dalla sonda della Nasa per registrare da vicino le conseguenze dell’impatto, il cratere e lo sviluppo dei detriti provocati dall’urto. Tutti i risultati prodotti in questo stadio della missione saranno utili per analizzare l’efficacia della portata di deflessione, ovvero variazione dell’orbita dei meteoriti causati da un impatto voluto. Confermare la tecnica di deflessione dell’orbita è “una capacità che un giorno potrebbe salvare la Terra da potenziali minacce di asteroidi in rotta di collisione con il nostro pianeta”, ha dichiarato Simone Pirrotta, capo della missione LiciaCube per Asi. Alla ricerca prendono parte l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Politecnico di Milano e Università di Bologna. “Sarà la prima missione italiana destinata ad un obiettivo così remoto”, ha detto. Per il direttore esecutivo della Argotec, David Avino, “partecipare a questa missione da protagonisti è una grande responsabilità, ma anche un riconoscimento alla competenza raggiunta dalla nostra azienda nello sviluppo di soluzioni satellitari compatte in grado di operare nello spazio profondo”.