Liliana Segre si pronuncia sulla questione odio razziale in Italia

    È un allarme sempre più preoccupante, quella inerente l’odio razziale che si sta diffondendo a macchia d’olio nel nostro Paese. Negli ultimi mesi sono andati in crescendo gli episodi di violenza nei confronti di minoranze etniche. Si ricordi quest’estate a Roma quando un uomo sparò, dalla finestra della sua casa, con un fucile a pallini in direzione di due bambini rom che non voleva che, probabilmente, giocassero lì sotto. Oppure sono da annoverare episodi simili di altre persone che hanno sparato verso extracomunitari, ferendole gravemente. Quella degli immigrati irregolari è la fascia di persone con cui gli Italiani se la stanno prendendo molto più frequentemente. Forse non giova a loro anche l’ultima vicenda di cronaca, quella della giovane Desireè, violentata e poi uccisa a Roma da un branco presumibilmente (le indagini sono ancora in corso) composto da nordafricani che soggiornano irregolarmente nel nostro Paese. Ma le discriminazioni non riguardano etnie o il colore della pelle, ma anche l’orientamento sessuale. È di fatti oggi la notizia che un impiegato di Piacenza è stato licenziato dal suo posto di lavoro proprio perché gay e perché era oggetto di derisione da parte del suo superiore. Sulla riemersione del fenomeno dell’odio razziale che coinvolge qualsiasi città italiana, da Nord a Sud, si è espressa una che sa cosa significa essere segregati perché diversi, poiché l’ha vissuta sulla propria pelle. Stiamo parlando di Lilliana Segre che è intervenuta sull’argomento durante la sua prima partecipazione alla conferenza della vita, dove la senatrice ha parlato, insieme all’esponente del Partito Radicale Emma Bonino. Una panoramica sul clima culturale che vige attualmente nel nostro Paese, commentato da chi ha vissuto in prima persona l’orrore di Auschwitz. “Io che sono stata vittima dell’odio dell’Italia fascista sento che, dopo anni, sta ricrescendo una marea di razzismo e di intolleranza che va fermata in ogni modo: oggi una Commissione parlamentare è più necessaria che mai”. Questo è il pensiero che ha accompagnato la senatrice a vita mentre proponeva al Senato la proposta di legge per la formazione di una Commissione parlamentare che sia dedita all’indirizzo e al controllo dei fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, di cui lei è la prima ad aver sottoscritto la proposta. “La realtà ci consegna una lista quotidiana di atti inqualificabili. Bisogna lavorare contro la fascistizzazione del senso comune che sta appena un gradino sopra l’indifferenza che 80 anni fa ha coperto di vergogna l’Italia fascista”. Hanno partecipato all’intervento della Segre anche le senatrici Emma Bonino, Elena Cattaneo, Loredana De Petris e la deputata Milena Santerini. “L’intento è creare meccanismi tali da ’isolare’ le insopportabili manifestazioni di odio capillarmente diffuse – ribadisce la Segre – attraverso i vari mezzi di comunicazione e in particolare sul web che è, lo voglio ricordare, il più ampio bacino di odio e di intolleranza presente sul pianeta”. E conclude: “Noi chiediamo i fatti, non più le parole. Per prima la politica ha il dovere di insegnare alle persone come comportarsi e non fomentare l’odio”. Per quanto riguarda il passaggio della proposta in parlamento, Emma Bonino si immagina già che “non sarà facile. Ci auguriamo che altri colleghi appongano la propria firma al ddl. Forse dovremmo rimandarla a tutti, magari qualcuno era distratto e ora può di nuovo fare mente locale….”