L’OCSE RIVEDE UN RIALZO DI 0,4 PUNTI PERCENTUALI LE STIME DEL PIL ITALIANO. DETERMINANTE L’AUMENTO DELL’OCCUPAZIONE

    In virtù “dell’andamento della domanda interna, e l’aumento dell’occupazione che sostiene i consumi privati”, annunciandolo attraverso l’Interim Outlook, l’Ocse ha deciso di rialzare le stime del Pil italiano. Sono state così riviste di 0,4 punti percentuali le prospettive di crescita del nostro Pil, relative sia al 2017 (+1,4%), che per il 2018 (+1,2%), portandole rispettivamente a e +1,2% (a giugno la stima era di +1% e +0,8%). Questo, spiega l’Ocse, grazie a una ripresa “sincronizzata tra i paesi che determinano le principali economie. Ma i rialzi riguardano anche altri paesi, europei e non. Nell’Eurozona le stime al rialzo riguardano la Francia (¬¬0,4) mentre, nella complessità della crescita stimata che porterà il Pil mondiale al 3,5% (addirittura prevedendo per il 2018 un 3,7%). Nell’anno in corso, su scala mondiale il Pil della Cina dovrebbe salire del 6,8%, mentre segno un ribasso l’India al +6,7% ( – 0,6 punti). Quindi il Brasile, che tornerà a crescere, seppure con un modesto +0,6% (-0,1 punti rispetto a giugno). Può ‘dormire sonni tranquilli’ la Russia, la cui stima del Pil 2017, indica l’Ocse, a +2% (+0,6 punti su giugno) e +2,1% (+0,5) il prossimo. Analizzando poi le economie relative al G7, fra il 2017 ed il 2018, spicca il +2,1% e +2,4% degli Usa; quindi il +2,2% (+0,2) e +2,1 (+0,1) della Germania. Il Giappone (in relazione alla revisione per il 2017 e per il 2018), vedrà il Pil segnare +0,2 punti a +1,6% e +1,2%. E’ comunque ad appannaggio del Canada la crescita maggiore nel 2017 (+3,2% con un rialzo di 0,4 punti) così come, allo stesso tempo, l’Ocse conferma il rallentamento del Regno Unito, che dopo il positivo +1,8% del 2016, nel 2017 si scontra con una stima di +1,6%, evidenziando quindi una nuova frenata a +1% per il prossimo anno.
    M.