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    Lombardia, nel bresciano in particolare scatta la zona arancione rafforzata: ecco le regole

    Dai e dai, infine l’arancione è arrivato anche in Lombardia. O meglio, si tratta di un provvedimento a ‘macchia di leopardo’ che (attraverso l’ordinanza che il governatore Fontana si appresta a firmare), prevede il ‘rafforzamento’ di alcune aree specifiche, attraverso apposite regole e restrizioni, rivolte alla scuola, agli spostamenti, ed il ricorso allo smart working, così da arginare e ‘perimetrare’ l’improvvisa ondata di contagi, per lo più indotti dall’avvento delle varianti.

    Dunque scatta l’arancione sia per la provincia di Brescia (della quale parliamo più avanti), che per i comuni come Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso (Bergamo), e Soncino (Cremona).

    Aree lombarde in arancione, la Moratti: “abbiamo aggiunto alcune restrizioni”

    Una decisione, ha spiegato la vicepresidente del Pirellone, Letizia Moratti, che “prevede oltre alle normali misure della zona arancione anche la chiusura di scuole elementari, infanzia e nidi, il divieto di recarsi nelle seconde case, l’utilizzo obbligatorio dello smart working e la chiusura delle attività universitarie in presenza”.

    Brescia: “negli ultimi 15 giorni i ricoveri nei reparti Covid sono raddoppiati”

    Dicevamo, è la città di Brescia a preoccupare dove, negli ultimi 15 giorni, per via delle varianti i ricoveri causati dal Covid sono “raddoppiati“.

    Come ha spiegato l’Ad degli ospedali di Brescia del Gruppo San Donato, Nicola Bresciani, ”Dopo un periodo di relativa stabilità su tutti e tre gli ospedali del Gruppo San Donato a Brescia, periodo durato un mese e mezzo circa, dal 20 dicembre fino a fine gennaio, ora da 15 giorni a questa parte c’è stata una ripresa del numero di casi Covid. Indicativamente i ricoveri sono raddoppiati, passando da 50 a oltre 100. Ma non sono i numeri di marzo-aprile, non è un passaggio da 200 a 400 casi, perché stavolta la risalita comincia da una base di partenza meno impegnativa. La situazione è comunque seria. Per quanto, anche grazie all’esperienza maturata a marzo-aprile e poi a ottobre-novembre, gli ospedali hanno reagito bene e l’aumento è stato gestito”.

    Brescia: “Un aumento consistente ma gestibile che stiamo stabilizzando”

    Ma non solo: negli Istituti clinici Sant’Anna di Brescia, Città di Brescia e San Rocco di Ome, prosegue Bresciani, ”abbiamo avuto un mese e mezzo con numeri di ricoveri gestibili e una situazione pienamente sotto controllo e sostanzialmente stabile. Ora oggettivamente anche i pronto soccorso hanno avuto una serie di casi in aumento, che sono stati gestiti dagli ospedali. Ripeto, non siamo ai livelli di marzo-aprile quando Brescia è stata colpita in modo devastante, ma è un aumento consistente“.

    Brescia: “La causa è la rapidità con la quale la variante inglese si è imposta”

    Tuttavia, rassicura l’Ad, è vero che i tre reparti Covid delle tre strutture Gsd hanno superato i 100 ricoverati, ma nelle terapie intensive – dove ci sono i casi più gravi – “la situazione è più sotto controllo. La percentuale di occupazione dei posti è più bassa di quella di marzo-aprile, per intenderci”. Dunque siamo là: “Parlando con i clinici – spiega Bresciani – sembra che uno degli elementi che giustificherebbe la situazione bresciana possa essere la variante inglese di Sars-CoV-2 che si è diffusa in questo territorio in maniera più significativa e rapida. Forse una maggiore incidenza di questa variante è un fattore che pesa di più rispetto ad altri”.

    Ecco le ‘misure speciali’ per le zone in ‘arancione rafforzata’ in Lombardia

    Coprifuoco – Permane dalle 22 alle 5 del mattino il divieto di circolazione, salvo i ‘soliti’ comprovati motivi (lavoro, necessità e salute).

    Spostamenti – Anche in questo caso, eccezion fatta per le motivazioni sopracitate, è proibito spostarsi – sia in entrata che in uscita – tra regioni tuttavia,  restano consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5mila abitanti, entro 30 chilometri dai confini, con l’esclusione di potersi spostare verso i capoluoghi di provincia

    Scuola – Eccetto per gli studenti disabili, e laddove sia necessario l’uso dei laboratori, torna la Dad per le scuole superiori.

    Trasporto pubblico – Eccetto che per i mezzi esclusivamente deputati al trasporto scolastico, i mezzi pubblici potranno trasportare persone non oltre il 50% della loro capienza di posti.

    Locali – Sia i bar che i ristoranti rimaranno chiusi 7 giorni su 7. Se per i bar l’asporto sarà consentito fino alle 18, non ci sono invece restrizioni per quel che riguarda la consegna a domicilio.

    Attività commerciali – Confermata sì nei giorni festivi e prefestivi, la chiusura dei centri commerciali, ma ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, dei punti vendita dei generi alimentari, delle tabaccherie e, delle edicole interne a queste strutture.

    Spettacolo e cultura – Cinema e teatri, così come i musei e le mostre, resteranno chiusi.

    Gioco e slot – Chiuse le sale giochi e scommesse, così come il bingo e le slot machine, anche quelle ubicate sia nei bar che nelle tabaccherie.

    Attività sportive – Eccetto i centri sportivi, rimangono chiuse le palestre, e le piscine.

    Max