Lotta alla droga: per Salvini il governo rischia

    Il vice premier leghista e ministro dell’Interno Matteo Salvini dichiara che sulla lotta alla droga governo può cadere: un modo duro, schietto e lapidario con cui esprimersi, che ha dato però al contempo la sensazione dei rischi che corre la maggioranza e la sensazione di come Salvini stesso, e il suo entourage, abbia mandato un ennesimo messaggio ai naviganti. Nelle stesse ore in cui il caso Siri divampa arrivando alla conclusione della scelta delle revoche da parte di Conte, Salvini preme sul tema della droga facendone un nuovo elemento di battaglia politica e un nuovo termometro circa la stabilità governativa.

    Lotta alla droga: per Salvini il governo rischia. Dichiarazioni esplosive del ministro a La 7

    L’ultima bomba in ordine di tempo, dal punto di vista politico naturalmente, Matteo Salvini la sgancia dagli schermi di La 7. “Sulla lotta alla droga, sì, il governo può cadere. Tra il fascismo che non c’è e la droga che c’è preferisco combattere la droga” dice infatti il vicepremier Matteo Salvini nel corso del programma ’Otto e mezzo”. Il ministro dell’Interno Salvini ha confermato a chiare lettere di pretendere la chiusura dei cannabis shop. E di non voler negoziare al riguardo. “Non vendono cannabis? Certo, allora vendono margherite, o la torta pasquale di mia nonna”, ha ironizzato dando così una sagace risposta alle dichiarazioni della collega ministra della Salute, Giulia Grillo, la quale aveva voluto sottolineare che “nei canapa shop non si vende droga e non bisogna dare informazioni sbagliate”. Sull’argomento, come di consueto, si è espresso anche Luigi Di Maio. “Siamo tutti contro la droga ma basta minacciare il governo” ha detto il vicepremier. “Ogni persona è contro la droga, lo sono anche le vittime stesse. La droga non è qualcosa che si muove da sola, la muovono gli spacciatori, mossi a loro volta dalle mafie e dalle organizzazioni criminali che vanno combattute. Siamo tutti contro la droga ma basta minacciare il governo. Basta. Gli italiani non ne possono più”.