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“L’Rt è risalito, inevitabile la zona rossa. Ok il vaccino ma urge perseverare con la prudenza”, spiega Speranza

Molti continuano a criticarlo per il suo ‘rigore’ ma, onestamente, se in una situazione come quella che stiamo vivendo, uno dei pochi ministri che ottempera fedelmente il suo mandato è biasimato per questo, allora significa che siamo davvero alla fine del mondo.

Ma il ministro della Salute ha ragione da vendere, ed entrando stamane al vertice indetto per decidere le misure definitiva da adottare per le festività, ha tenuto a rimarcare che “Questa settimana l’indice Rt sale da 0,82 a 0,86’’. Un premessa per spiegare subito verso dove darebbe andato il vertice: zona rossa”.

Speranza: “Per le feste, così come per le settimane a seguire, chiedo prudenza”

Speranza ha quindi ‘avvisato’ che “Stiamo chiudendo le misure definitive che dobbiamo al più presto comunicare al Paese, e che prevederanno limitazioni abbastanza significative tra il 24 dicembre e il 6 gennaio. Il mio atteggiamento in queste ore è di grande prudenza e penso che dobbiamo usare tutte le accortezze per i 15 giorni della vacanze di Natale per limitare una ulteriore recrudescenza del virus. E’ vero che il vaccino sta arrivando ma fino a quando non avremo vaccinato 10-15 milioni di persone l’effetto epidemiologico sarà purtroppo residuale e quindi avremo bisogno di mantenere per non poche settimane un livello di attenzione e accortezza significativo”.

Speranza: “La campagna vaccinale accelera, ma c’è ancora da convivere con il virus”

Quindi, cercando di restituire anche un po’ di ottimismo, il ministro della salute ha tenuto ad affermare che ”La buona notizia di queste settimana è l’accelerazione della campagna vaccinale. Noi siamo ottimisti sul fatto che il 21 l’Ema e il 22 l’Aifa possano approvare il percorso del vaccino Pfizer-BionTech e questo possa metterci nelle condizioni di avere le primissime vaccinazioni al personale sanitario nel nostro Paese. Come sapete il 6 gennaio poi l’Ema valuterà il secondo vaccino anti-Covid di Moderna e questo ci metterà nelle condizioni di allargare la nostra campagna di vaccinazione. E’ del tutto evidente che l’impatto vero lo vedremo a primavera inoltrata, e questo significa che ancora per un tempo abbastanza significativo dovremo convivere con il virus con l’unica vera arma che abbiamo: le misure non farmacologiche“.

Speranza: “Il comportamento dei medici rispetto al vaccino influenza gli italiani”

Infine, sempre in relazione al vaccino, che sta dividendo molto più i cosiddetti ‘tecnici’ che non gli italiani (un sondaggio li vede infatti favorevoli all’80%), Speranza ha tenuto a sottolineare che ”Gli italiani guarderanno con grandissima attenzione la scelta che faranno i medici: se i medici si vaccinano, gli italiani tenderanno ad avere molto più fiducia nella vaccinazione. E questo è molto importante“. E stando ai primi dati giunti, il ministro ha annunciato che ”il tasso di adesione del personale sanitario è molto incoraggiante”.

Max