Macron ammette: ‘’Francia responsabile di torture in Algeria’’

    La Francia ha fatto ricorso sistematicamente alla tortura in Algeria in un momento in cui la nazione nordafricana era una colonia di Parigi. Il presidente francese Emmanuel Macron lo ammise per la prima volta, incontrando la vedova di Maurice Audin, matematico, attivista comunista e anticolonialista, arrestato ad Algeri nel giugno 1957 e scomparso da allora.

    Audin, una sostenitrice delle rivolte contro i colonizzatori, è stata torturata e uccisa dalle autorità francesi, secondo un testimone. “È giunto il momento per la nazione di riconoscere la verità sull’argomento”, ha detto il presidente Macron. “È importante che questa storia sia conosciuta e analizzata con chiarezza e coraggio”.

    Macron, il primo leader francese nato dopo l’indipendenza algerina del 1962, visitò la vedova di Audin, Josette, scusandosi per le responsabilità delle autorità coloniali nella scomparsa di suo marito. “Voglio solo riconoscere la verità”, ha detto Macron, che ha ammesso che l’uso della tortura era considerato legittimo all’epoca. Il numero uno dell’Eliseo ha anche detto che avrebbe dato libero accesso agli archivi di stato per consentire la ricerca di informazioni su altre persone scomparse durante la guerra, il cui numero è sconosciuto.

    I ribelli algerini iniziarono la loro lotta per l’indipendenza nel 1954. Dopo quattro anni l’esercito francese aveva in gran parte sedato le insurrezioni. Ma i massacri di civili algerini e l’uso della tortura hanno minato il consenso del pubblico sulla guerra, costringendo il presidente Charles De Gaulle ad avviare colloqui segreti con i leader ribelli che hanno poi portato alla dichiarazione di indipendenza.

    Per il quotidiano Le Monde, la scelta di Macron è la fine di una “bugia dello stato”. Dal 2003, quando il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika ha chiesto scuse ufficiali dalla Francia per la “lunga, brutale e genocida” colonizzazione durata più di cento anni, i tre presidenti che sono succeduti all’Eliseo hanno avuto rapporti tesi con Algeri proprio perché lo hanno fatto non ha mai riconosciuto esplicitamente le gravi responsabilità francesi.

    Nel 2007 la signora Audin aveva scritto all’allora presidente Nicolas Sarkozy, chiedendo chiarimenti sulla scomparsa di suo marito e l’assunzione di responsabilità da parte della Francia nella faccenda, senza tuttavia ricevere una risposta. Nel 2012, Hollande riconobbe la sofferenza inflitta all’Algeria dalla Francia, ma non si scusò.