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Mattarella ad Auschwitz: “Un crimine atroce che non può conoscere né oblio, né perdono. L’Olocausto rimane un monito perenne”

In visita ad Auschwitz, concluso l’annuale appuntamento della ‘Marcia dei Vivi’ (che celebra le vittime della Shoah), prendendo la parola, il Presidente della Repubblica italiana ha esordito rimarcando cheI sopravvissuti all’Olocausto sono preziosi testimoni della verità. Siamo qui oggi a rendere omaggio, a far memoria dei milioni dei cittadini assassinati da un regime sanguinario come quello nazista, che con la complicità dei regimi fascisti europei, che consegnarono propri concittadini ai carnefici, si macchiò di un crimine orrendo contro l’umanità“.

Mattarella ad Auschwitz: “Un crimine atroce che non può conoscere né oblio, né perdono. L’Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso”

Dopo aver parlato di “Un crimine atroce che non può conoscere né oblio, né perdono“, il Capo dello Stato ha aggiunto che “Oggi più che mai, nel riproporsi di temi e argomenti che avvelenarono la stagione degli anni ‘30 del secolo scorso con l’infuriare dell’aggressione russa all’Ucraina, la memoria dell’Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso”. Dunque, ha ammonito Mattarella, “L’odio, il pregiudizio, il razzismo, l’estremismo, l’antisemitismo, l’indifferenza, il delirio, la volontà di potenza sono in agguato, sfidano in permanenza la coscienza delle persone e dei popoli“.

Mattarella ad Auschwitz: “Rincuora vedere che migliaia di ragazze e ragazzi danno vita ogni anno a questa marcia. Ringrazio le sorelle Tatiana e Andra Bucci”

Ed ancora, “Oggi è il giorno dello Yom HaShoah, la giornata del Ricordo dell’Olocausto. Ricordare è dimensione di impegno. È dimostrazione che, contro gli araldi dell’oblio, la memoria vince. Per affermare l’orgoglio di voler essere ‘persone umane’. Per ripetere -e ribadire- ‘mai più‘”. In tutto questo, ha poi ribadito il Presidente, “Rincuora vedere che migliaia di ragazze e ragazzi danno vita ogni anno a questa marcia. Quest’anno ci accompagnano in questa esperienza indimenticabile due sorelle italiane sopravvissute agli orrori di Birkenau, Tatiana e Andra Bucci: con loro giovani studenti del mio Paese. A Tatiana e Andra – ha quindi concluso – va il ringraziamento di noi tutti“.

Max