McDonald’s tra crisi e rilancio, ma intanto la concorrenza avanza

    Tra lo sparire e il rilanciare, c’è concretamente una bella differenza, ma spesso il punto di partenza è esattamente lo stesso: è il bivio a cui si trova McDonald’s, uno dei marchi più celebri della globalizzazione, multinazionale dei fast food presente in tutto il Mondo. Il classico doppio arco dorato non se la passerebbe bene, almeno stando al “sentimento” di un campione di gestori dei punti vendita in franchising: “Stanno snaturando la nostra classica offerta, così avremo i giorni contati” è il messaggio chiaro, in riferimento alle scelte del CEO Steve Eastbrook, impegnatosi in prima persona nel lanciare nuove offerte e nuovi prodotti. McDonald’s si è tuffato così in grande stile anche nel campo delle prime colazioni (disponibili da poco 24 ore su 24) e in quello dei cibi biologici o fusion, entrando in rotta di collisione con catene emergenti o già affermate in questi settori: è il caso di Chipotle, il fast food messicano di grande successo negli USA e già sbarcato in alcuni stati europei, o Shake Shack, che basa la sua proposta sempre su hamburger “fast” ma di qualità (e prezzo) superiore. I dati di vendita però per il momento danno ragione alla gestione della multinazionale: per la prima volta dal 2013 infatti, le vendite sono cresciute del 4% a livello mondiale, con un onesto 0.9% nel mercato americano, quello in netta sofferenza proprio per la maggiore concorrenza. Proprio nella serata di ieri è stato annunciato negli Stati Uniti il lancio di un nuovo Menù economico: si chiamerà “McPick 2” e, come anticipa il nome, costerà solamente 2 dollari (1.87 euro al cambio attuale). Tutti, a partire dal 4 gennaio 2016 e per un periodo sperimentale iniziale di 5 settimane, potranno così aggiudicarsi con solo due “presidenti verdi” due prodotti a scelta tra un McDouble (hamburger doppio), un McChicken (panino con cotoletta di pollo), una porzione piccola di patatine o una porzione di “mozzarella sticks”, i nuovi bastoncini di formaggio fritti, già lanciati da Burger King mesi fa. L’ultima sfida di McDonald’s arriva proprio nello stesso giorno dello storico annuncio di un altro grande marchio, la celebre catena tex-mex Taco Bell, che inizierà a usare nelle sue ricette esclusivamente uova di galline allevate a terra, senza gabbie: l’ennesima mossa “filo-naturista” per avvicinarsi ulteriormente alla fetta di mercato storicamente più scettica nei confronti dei fast food.  Taco Bell, fondata in California nel 1962, appartiene alla multinazionale “Yum! Brands”, la stessa di Pizza Hut e Kentucky Fried Chicken, il marchio di pollo fritto sbarcato lo scorso anno in Italia con due punti vendita nei centri commerciali di Roma Est e Torino Lingotto: nei piani dell’azienda da 12 miliardi di dollari di fatturato, portare Taco Bell definitivamente anche in Europa, dove finora è presente in Gran Bretagna (con soli 4 punti vendita, nessuno a Londra) e Spagna (21 ristoranti di cui 10 nella sola Madrid).

    Eleonora Vernice