Home ATTUALITÀ Migranti, Lollobrigida e il rischio “sostituzione etnica”: ira opposizioni

    Migranti, Lollobrigida e il rischio “sostituzione etnica”: ira opposizioni

    (Adnkronos) – “Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli e li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada”. A dirlo – scatenando l’ira della segretaria Pd Schlein, di esponenti dem e del leader di Azione Calenda – è stato oggi il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida intervenendo al decimo congresso della Cisal parlando della crisi in cui versa l’Italia a proposito della “denatalità”, del “calo demografico” e della questione dei migranti. Per il ministro, infatti, “le nascite non si incentivano convincendo le persone a passare più tempo a casa”, il modo “è costruire un welfare che permetta di lavorare ed avere una famiglia, il modo è sostenere le giovani coppie a trovare un’occupazione, il modo è mettere in condizione tutti di leggere un dato che vede la crescita demografica viaggiare in parallelo su una migliore assistenza anche all’interno del nostro territorio nazionale, le regioni dove c’è meno welfare vedono un calo demografico molto più importante rispetto alle altre”.  

    Un’affermazione, quella del ministro, che proprio non è andata giù al Partito democratico. A partire dalla sua segretaria: “Noi non vogliamo stare dalla parte di un ministro che parla di ‘sostituzione etnica’, che è – ha puntato il dito Elly Schlein intervenendo alla manifestazione a Roma contro il dl migranti – linguaggio da suprematismo bianco”. Su Twitter la dura reazione del senatore Pd Filippo Sensi: “Un ministro della Repubblica che, parlando non so a che titolo della questione seria e centrale della denatalità, evoca – testuale – la pseudo-dottrina della sostituzione etnica non è degno dell’incarico che ricopre. Non credo ci sia altro da dire. Mi vergogno per lui, per noi”. 

    “Riesumare il vecchio refrain della ‘sostituzione etnica’ riporta il Governo ad una postura incompatibile con una presenza autorevole in Europa. Siamo di fronte ad un’involuzione sbagliata e pericolosa per l’Italia”, le parole di Carlo Calenda su Twitter.